Pagine Ebraiche, il nuovo numero
Varsavia 1943, i giorni del coraggio

L’insurrezione del ghetto di Varsavia è uno degli eventi più noti e studiati della Shoah. Un migliaio di ebrei male armati riuscì per settimane a far fronte al più spietato esercito d’Europa. Le loro vite furono poi in gran parte distrutte, ma diventarono un simbolo di libertà. Quella rivolta e la vita nel ghetto, ottant’anni dopo, parlano ancora al nostro presente. Aprendo interrogativi e riflessioni sulla condizione umana che non hanno perso d’attualità. È il ragionamento attorno al quale ruota il dossier “Varsavia 1943”, l’elemento centrale del numero di Pagine Ebraiche in distribuzione. Tra i temi affrontati all’interno la prossima inaugurazione di una mostra che raccoglie alcune foto inedite di quei giorni, scattate da un pompiere che fu chiamato ad intervenire affinché gli incendi appiccati dai nazisti non si estendessero all’esterno del ghetto. Una scoperta straordinaria, che il museo Polin valorizzerà in un allestimento significativo.
All’ottantesimo della rivolta si allaccia anche l’intervista del mese alla traduttrice Anna Linda Callow, che nel suo ultimo libro racconta storia e travagliato percorso dello yiddish. Lingua unica nel suo genere e che è in qualche modo una summa della Diaspora ebraica. Una mistura “che avevo inizialmente visto come un difetto”. E che è invece, ammette Callow, “il suo grande punto di forza, la sua saggezza”.
Nella parte alta del giornale lo sguardo come di consueto ad alcune iniziative istituzionali dedicate all’insieme della società. Come “Art. 3: diversi tra uguali”, progetto sviluppato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara per i 75 anni della Costituzione. Spazio tra gli altri anche al progetto congiunto con la Cei “Sedici schede per conoscersi meglio”, presentato di recente al Meis e rivolto specificamente al mondo della scuola. In evidenza inoltre i risultati della nuova fotografia sull’antisemitismo in Italia da parte della Fondazione CDEC.
In Eretz attenzione puntata sulla movimentata realtà politica d’Israele, con al centro anche la visita del premier Netanyahu in Italia e l’avvio di una nuova fase di impegni tra Roma e Gerusalemme. “Coesistenza” è invece la parola chiave dell’area Orizzonti, rivolta soprattutto ad Abu Dhabi e all’aiuto richiesto in tal senso all’Anti-Defamation League. Mentre in Economia si parla dell’ultimo rapporto sulla felicità nel mondo delle Nazioni Unite, con gli israeliani al quarto posto della graduatoria. Nella pagina Protagonisti il ritratto è quello di Chaim Topol, attore israeliano da poco scomparso, conosciuto soprattutto per la sua interpretazione del “violinista sul tetto”. Un ruolo che l’ha portato a diventare familiare a milioni di persone in tutto il globo.
La cultura si apre nel segno della cosiddetta “Arte degenerata”, soffermandosi sulle scelte operate in tal senso dal Kunstmuseum di Basilea. Quattro pagine sono inoltre dedicate ai numerosi spunti ebraici emersi dall’ultima edizione del Festival internazionale del Cinema di Berlino. Dai giovanissimi di Ha’Mishlahat, film che racconta il viaggio in Polonia di una classe di liceali israeliani, all’inconfondibile forza di Golda Meir nel ritratto di Guy Nattiv. Tra i suggerimenti di lettura c’è invece “Matti e Angeli”, straordinaria testimonianza dalla clandestinità dell’ebreo fiumano Alessandro Smulevich.