“Seder di Pesach, un posto per Evan”

Ha il sostegno tra gli altri di rav Pinchas Goldschmidt – ex rabbino capo di Mosca, fuggito in Israele dopo l’aggressione militare all’Ucraina – l’iniziativa di alcuni colleghi del giornalista Evan Gershkovich. Arrestato negli scorsi giorni con l’accusa di spionaggio, il corrispondente dalla Russia del Wall Street Journal resterà in carcere per almeno due mesi (con il rischio di vedersi inflitta una condanna fino a venti anni di detenzione).
La Casa Bianca, nel condannare “con la massima fermezza” l’accaduto, ha accusato il governo russo di perseguire deliberatamente un proprio cittadino privandolo di libertà e diritti inviolabili. Quella libertà che le famiglie ebraiche di tutto il mondo celebreranno a partire da domani sera nell’occasione del Seder, la cena rituale che dà inizio alla festa di Pesach. Da qui l’invito, partito dalla redazione del prestigioso quotidiano economico-finanziario, di riservare idealmente un posto a Gershkovich e a quanti non potranno unirsi ai propri cari in questa circostanza.
La proposta è stata accolta positivamente da rav Goldschmidt, attuale presidente della Conferenza dei rabbini europei. Che ha anche ricordato come accanto a Gershkovich “altre migliaia di persone” siano oggi detenute “nelle carceri russe e bielorusse”. Molte delle quali, ha affermato, “con un’ascendenza ebraica”.
Nato a New York nel 1991, Gershkovich è figlio di una coppia di ebrei che negli Anni ’70 avevano lasciato l’allora Unione Sovietica alla volta degli Usa. La madre è originaria di San Pietroburgo. Il padre invece di Odessa, oggi Ucraina e tra le città simbolo del drammatico conflitto innescato nel marzo del 2022 dal Cremlino.