Yehonatan Geffen (1947-2023)
Difficile immaginare l’arte, la letteratura e il teatro israeliano “senza pensare al suo contributo unico e indimenticabile”.
Così il presidente dello Stato ebraico Isaac Herzog nel commentare la morte dello scrittore e poeta Yehonatan Geffen, scomparso all’età di 76 anni.
Nato nel 1947 a Nahalal, un moshav nel Nord del Paese, era nipote di Moshe Dayan e storicamente impegnato a sinistra.
Con i suoi testi ha accompagnato più generazioni di israeliani, affrontando temi molto diversi tra loro e riscuotendo un notevole successo anche nel campo della letteratura per bambini, di cui è considerato uno dei principali punti di riferimento a livello nazionale. Un impegno di cui resteranno in eredità, il pensiero espresso da Herzog nel salutarlo, “il sorriso giocoso ed eterno, il sorriso di chi ha saputo catturare i momenti più piccoli e più grandi e trasformarli in testi eterni”. Testi e composizioni in cui si registra “una commistione tra ebraico alto, termini biblici ed ebraico più quotidiano”, spiegava su queste pagine Sarah Kaminski dell’Università di Torino. E la cui musicalità “li rende più piacevoli e facilita la memorizzazione dei termini”.
Geffen ha trasmesso l’amore per la parola (sia scritta che orale) anche ai suoi tre figli Aviv, che è un celebre musicista, l’attrice Natasha e la scrittrice Shira. “Già mi manca” la commozione di Etgar Keret, scrittore di fama mondiale e marito di quest’ultima, nel pubblicare una foto insieme al suocero. Così David Broza, altro popolare artista d’Israele, unito a Geffen da una forte amicizia: “Abbiamo cantato, abbiamo scritto, abbiamo gioito, abbiamo pianto, abbiamo combattuto, abbiamo vinto, abbiamo perso, siamo andati avanti…Mi hai insegnato, come un fratello maggiore”. Reazioni anche nel mondo della politica. “Geffen ha scritto storie e canzoni che saranno con noi per sempre”, il cordoglio del ministro della Cultura Miki Zohar. Oggi, il commento del leader dell’opposizione, l’ex Primo ministro Yair Lapid, “perdiamo una voce importante e amata”.