Yom HaAtzmaut 5783 in Israele
“Siamo un mosaico di voci
e questa è la nostra forza”

Israele è arrivata a questo Yom HaAtzmaut segnata dalle divisioni e dai contrasti politici. Nel giorno che celebra l’Indipendenza del paese è però “necessario ricordarsi che la diversità è un punto di forza” dello Stato ebraico. A sottolinearlo il presidente Isaac Herzog, nel corso della tradizionale cerimonia organizzata presso la sua residenza. “Anche in questi giorni, in questo tempo di discordia, dobbiamo ricordare: il mosaico israeliano, la stupefacente diversità in cui abbondano argomenti, voci, opinioni e posizioni diverse, non è una debolezza”. Al contrario, ha incalzato, un valore aggiunto.
Rivolgendosi poi alle comunità ebraiche del mondo, Herzog ha affermato che le discussioni in corso – innescate dalla contestata riforma della giustizia promossa dal governo Netnayahu – sono un elemento centrale della giovane storia d’Israele. “Non dobbiamo dimenticare che porci domande sulla nostra identità e sul nostro scopo comune rappresenta un dono”, il pensiero di Herzog. “Avere un Paese da plasmare insieme, da condividere, su cui persino discutere, non molto tempo fa sembrava un sogno lontano. E ora è una benedizione che non dovremmo dare per scontata”.
Di miracolo ha parlato anche il Primo ministro Benjamin Netanyahu. “Fermiamo per un attimo le agitazioni e guardiamo la grande meraviglia chiamata Stato di Israele”, ha detto. Guardiamo a “quanti miracoli abbiamo creato negli ultimi 75 anni: siamo passati dalla Shoah alle vette della rinascita” l’ulteriore riflessione del Premier a margine della cerimonia al Monte Herzl. Ad essere citati come esempi virtuosi la creazione delle Forze di Difesa Israeliane, gli accordi di pace con alcuni Paesi arabi e il sistema di libero mercato. “Abbiamo vagato in Egitto per 40 anni fino a raggiungere la terra promessa. Abbiamo capito che solo insieme possiamo raggiungere la nostra destinazione”, le parole di Netanyahu. “Ma abbiamo anche inventato Waze (app per la navigazione stradale) per ogni evenienza, perché gli israeliani sono fatti così”.

(Nell’immagine, un momento della cerimonia per Yom HaAtzmaut al Monte Herzl)