Accadde domani
Quindici anni e un giorno
In un calendario che ai redattori delle testate quotidiane non consente requie (i giornali italiani restano assenti dalle edicole solo cinque giorni l’anno) sono molto rari i giornalisti autorizzati a proseguire la propria opera anche il Primo maggio. Fra loro, convinti di svolgere un servizio essenziale, anche i componenti di questa redazione, che lavorano con orgoglio ogni Primo maggio, così come ogni Primo gennaio o 15 agosto.
Il nostro cuore è con i colleghi iscritti alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (il sindacato unico dei giornalisti italiani, garante della libertà di espressione e della dignità del lavoro di chi fa informazione, voluto oltre cento anni fa da un ebreo italiano) che oggi sfilano nelle tante manifestazioni nelle città italiane. Ma bisogna pure che qualcuno resti di guardia a garantire la continuità dell’informazione.
Non è un caso, infatti, che questa testata, pubblicata per la prima volta all’inizio di maggio del 2008, festeggi il proprio compleanno proprio oggi, che è la Festa del lavoro. Da quel giorno, per molte migliaia di giorni, è arrivata puntuale al lettore senza mai mancare a un appuntamento, dalla domenica al venerdì, in ogni giorno lavorativo del calendario ebraico. È stata pubblicata senza interruzioni al costo di molti sacrifici, superando difficoltà non comuni e senza fermare mai il lavoro quotidiano. Nonostante le ferite e nonostante i danni abbiano reso più difficile il cammino.
Per i giornalisti di questa redazione resta un patrimonio da condividere con il lettore che deve essere difeso con impegno. Un investimento posto a tutela dei valori dell’ebraismo italiano e di tutta l’Italia libera in cui gli ebrei italiani vogliono vivere. Oggi, a quindici anni e un giorno da quel Primo maggio di allora, nel giorno di questo sedicesimo Primo maggio, festeggiamo con il nostro lavoro gli ideali di allora, e con la stessa determinazione arriviamo al lettore.