“Lavori alla sinagoga,
ogni aiuto è prezioso”
Da 140 anni la sinagoga di Firenze svetta nella skyline cittadina, con le sue inconfondibili forme e il suo messaggio di “emancipazione” dopo i tre secoli circa in cui anche gli ebrei fiorentini furono costretti all’interno di un ghetto. Un patrimonio, non solo architettonico, di tutta la città. Da qui la scelta della Comunità ebraica di rivolgersi a tutti indistintamente per una campagna di fundraising volta a supportare alcuni interventi urgenti per la messa in sicurezza della torre e “per non tenere la struttura a rischio di ulteriori problematiche strutturali”. La sfida, sottolinea Brett Lalonde, vicepresidente della Comunità, è quella “di raccogliere almeno il 20% del totale attraverso donazioni di privati cittadini e di chiunque possa fornire un prezioso aiuto”. Per la restante e maggioritaria quota Renzo Funaro, il presidente dell’Opera del Tempio Ebraico, spiega di aver già ottenuto “i finanziamenti necessari da Fondazione CR Firenze e Opera Laboratori”.
Uno dei tanti impegni che vedono l’Opera del Tempio ebraico al lavoro. Ancor più ingente lo sforzo economico che andrà profuso per il restauro della sinagoga di Siena recentemente danneggiata dal sisma. La struttura è ora inagibile, salvo alcune aree aperte alla fruizione turistica. L’intenzione in questo caso è di rivolgersi allo Stato, “attingendo alla quota di Otto per Mille prevista per interventi straordinari da effettuare in caso di calamità naturali”.
Fondata nel 1996 da Enzo Tayar, l’Opera del Tempio ebraico si occupa di opere di conservazione e restauro dei beni ebraici di Firenze, Siena e Monte San Savino.
Quattro milioni gli euro complessivamente investiti finora in una serie di progetti che hanno lasciato il segno. Grazie anche al contributo fondamentale, ricordava Funaro nel 25esimo anniversario, di “fondazioni bancarie, mondo ebraico, fondi privati, soprintendenza, istituzioni pubbliche”.