“Orgoglioso di rappresentare Israele,
corro per la classifica generale”

A quarant’anni Domenico Pozzovivo sa di non avere molte altre chance. Forse, quello offerto dalla Israel Premier Tech, è davvero l’ultimo treno. L’ultima possibilità per provare a raggiungere il traguardo di una vita: salire sul podio del Giro d’Italia. Servirà un’impresa titanica, ma il veterano del ciclismo azzurro ci proverà senz’altro. “Penso soprattutto alla classifica generale” ha risposto quest’oggi, nel corso di una conferenza stampa, a chi gli chiedeva se il suo primo Giro con la maglia del team israeliano (alla sua sesta partecipazione consecutiva alla “corsa rosa”) sarà finalizzato a una vittoria di tappa, o a un piazzamento di prestigio. Nessun dubbio al riguardo, ha fatto capire. Pozzovivo d’altronde non è nuovo a frequentazioni nei piani alti della graduatoria: per sette volte è arrivato tra i primi dieci, ma senza mai concludere tra i primi tre. Un sogno mai accantonato. E una delle motivazioni che l’hanno portato a firmare per la Israel Premier Tech (già Israel Cycling Academy e Israel Start-Up Nation), tra le squadre che si annunciano protagoniste di questa edizione del Giro con gran finale romano sui Fori Imperiali il 28 maggio. Rispondendo a una domanda di Pagine Ebraiche, Pozzovivo ha spiegato di “essere molto orgoglioso” di correre per una squadra che non rappresenta soltanto un Paese, “ma anche un insieme di valori che sono orgoglioso di veicolare”. Il team, ha ricordato Pozzovivo, è infatti noto per i suoi progetti sociali, con un’attenzione che spazia anche ad altri continenti. È il caso del Rwanda, dove sono state attivate iniziative volte a ricucire dolorose ferite attraverso lo sport.