Commissione contro l’odio,
Liliana Segre ancora presidente

La senatrice a vita Liliana Segre presiederà per la seconda volta la Commissione straordinaria “per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” da lei fortemente voluta. L’elezione, all’unanimità, è avvenuta durante la riunione di insediamento del nuovo organismo. Al suo fianco, in qualità di vicepresidenti, agiranno Ester Mieli (Fratelli d’Italia) e Francesco Verducci (Partito Democratico). La senatrice Segre si è detta “molto soddisfatta, pronta a riprendere in mano il dossier là dove il lavoro si era interrotto a causa della fine anticipata della legislatura”. In una dichiarazione ai canali ufficiali del Senato ha inoltre affermato: “La votazione all’unanimità mi ha commosso naturalmente, perché non sempre c’è stata unanimità nel passato di questa commissione. È una commissione cui tengo tantissimo, soprattutto per quello che riguarda l’intolleranza e l’istigazione all’odio”.
Lo scorso mese di gennaio l’aula del Senato aveva approvato all’unanimità una mozione che prevedeva anche per questo mandato l’istituzione di una Commissione straordinaria dedicata a questi temi. “La nostra bussola dovrà essere sempre la Costituzione repubblicana, che proprio in questo gennaio 2023 celebra il 75esimo anniversario dall’entrata in vigore” le parole della Testimone della Shoah nel riferirsi a questa circostanza come a una occasione “importante” per rafforzare l’impegno delle istituzioni attorno a questioni centrali come “libertà di espressione” e “tutela della dignità della persona”.
“Abbiamo svolto lavoro utile nella scorsa legislatura: la diffusione dei social media comporta il rischio di favorire hate speech e campagne mirate alla discriminazione e alla diffusione tossica di fake news”, aveva ravvisato in apertura di seduta la senatrice a vita. Per poi aggiungere: “Il lavoro di scavo e di conoscenza in materia dei discorsi di odio dovrà svolgersi nel rispetto della Carta, ma con l’impegno anche ad attuarla, estendendo inclusione e diritti sociali e civili, avendo consapevolezza, in quanto parlamentari, che esiste anche un nesso tra malessere sociale e utilizzo dei discorsi di odio che impatta sul lavoro di una commissione come quella che ci accingiamo ad approvare”.