Israele-Gaza, nuove tensioni

Nella notte di lunedì l’esercito israeliano ha annunciato l’inizio dell’Operazione Scudo e Freccia a Gaza. Obiettivo, colpire alcune postazioni strategiche della Jihad islamica e l’eliminazione mirata di tre alti comandanti del gruppo terroristico, tra i responsabili del lancio la scorsa settimana di oltre 100 razzi contro il territorio israeliano in meno di 24 ore. “In questa fase, abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, abbiamo colpito chi era necessario colpire”, ha dichiarato il portavoce militare Daniel Hagari. “Siamo pronti a qualsiasi scenario”, ha aggiunto. Dall’esercito è arrivato l’avvertimento al sud del paese del pericolo di nuovi lanci di razzi in queste ore.

Feste contese. La Russia celebra oggi la Giornata della Vittoria, anniversario della sconfitta nazista, mentre continua la sua aggressione all’Ucraina. Kiev, racconta il Corriere, ha risposto scegliendo di aderire alla Festa dell’Europa e ospitando la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. “Consapevole dell’identità europea del popolo ucraino – le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riprese anche da Repubblica – con l’obiettivo di rafforzare l’unità dei popoli d’Europa, garantire la pace, la sicurezza e la stabilità nel continente europeo, testimoniare l’impegno per gli ideali e i valori della democrazia” Kiev istituisce “la giornata dell’Europa in Ucraina, da celebrare ogni anno il 9 maggio insieme agli Stati dell’Unione europea”.

75 anni di parlamento. Dalla Camera al Senato ieri diverse iniziative hanno celebrato i 75 anni dall’inizio della prima legislatura dell’Italia repubblicana. Il Corriere si concentra su quella al Senato riunito in seduta speciale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra gli ospiti, il presidente della Knesset Amir Ohana. “Gran cerimoniere dell’evento – riporta il Corriere – il presidente del Senato Ignazio La Russa (criticato da Sgarbi: ‘Sembrava Amadeus’) che l’ha introdotto così: ‘Questa celebrazione l’ho sentita necessaria perché ricordare la prima seduta del Senato significa ricordare il momento in cui, insieme alla nostra Carta costituzionale, il popolo ritornava veramente sovrano del suo destino’”.

L’Ue e Ben-Gvir. La delegazione dell’Ue in Israele ha deciso di annullare il ricevimento diplomatico per la Festa dell’Europa oggi, dopo che il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha annunciato la sua partecipazione e un discorso. “Non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori che l’Ue rappresenta”, si legge nel comunicato della missione dell’Unione europea. “È una vergogna che l’Unione europea, che afferma di rappresentare i valori della democrazia e del multiculturalismo, si metta a tappar bocche», è stata la reazione di Ben Gvir. “Lo Stato di Israele determinerà da solo chi sono i suoi rappresentanti”, ha aggiunto. La notizia viene riportata da tutti i quotidiani italiani oggi. “La decisione di boicottare Ben-Gvir, capo del partito Potere ebraico, è stata sostenuta da quasi tutti gli ambasciatori, – scrive il Corriere – con le obiezioni espresse non a caso solo da Polonia e Ungheria. Ed è stata presa dopo aver tentato di convincere il premier Benjamin Netanyahu a sostituirlo”. Repubblica scrive invece che “dal punto di vista politico, questa è solo l’ultima grana causata da Ben Gvir al premier Benjamin Netanyahu. Da giorni infatti, Otzma Yehudit sta boicottando i lavori di parlamento e governo per protestare contro quella che ha definito ‘una risposta debole’ alla crisi con Gaza della settimana scorsa, quando dalla Striscia sono stati sparati un centinaio di razzi contro il territorio israeliano. Una decisione, quella di Ben Gvir, che ha suscitato le ire degli alleati di governo”. Sempre Repubblica fa un ritratto del capo di Otzma Yehudit: “Respinto dal servizio militare per le sue posizioni oltranziste, Ben Gvir va fiero di essere stato incriminato più di cinquanta volte, spesso per incitamento all’odio e alla sommossa (accuse spesso cadute in tribunale), esperienza che lo ha spinto a diventare avvocato e a distinguersi come difensore degli estremisti accusati dei crimini più efferati, compresi i responsabili della morte del piccolo palestinese Ali Dawabsheh, ucciso a 18 mesi insieme ai genitori da una bomba incendiaria lanciata nella sua casa di Duma”. Rispetto all’annullamento della festa dell’Ue per evitare la presenza di Ben Gvir, il Giornale titola “Schiaffo a Israele: l’Europa boicotta il ministro radicale” mentre Libero scrive “Eurosgarbo a Israele. Annullata la festa: ‘C’era un ministro un po’ troppo di destra’”. Per il Foglio “il problema non è Israele, ma Ben-Gvir. Il leader del partito di estrema destra Potere ebraico, è conosciuto per le sue opinioni razziste”. Il Messaggero ricorda invece come “la scorsa settimana dopo una visita a Bruxelles il ministro degli Esteri Cohen aveva annunciato una nuova pagina nei rapporti nelle relazione tra Israele e Ue. Ma quel percorso inizia molto in salita”.

75 anni d’Israele al Maxxi. Si è tenuta al Maxxi di Roma la festa per i 75 anni dalla nascita d’Israele organizzata dall’ambasciata israeliana in Italia. Diverse le autorità presenti tra cui, il presidente della Knesset, Amir Ohana, e il presidente del Senato Ignazio La Russa, assieme ad alcuni ministri tra cui quello della Giustizia Carlo Nordio, intervenuti nel corso della festa, riporta il Messaggero Roma. “A dare il benvenuto – scrive il quotidiano – l’ambasciatore Alon Bar che sottolinea come i rapporti tra Italia e Israele siano buoni da sempre ma particolarmente in questo momento. Sotto la guida di questo governo”. Nell’intervenire, il ministro Nordio ha ricordato la storia d’Israele. “Ha parlato di fraternità il Presidente del Knesset, – prosegue il Messaggero – e ora è la volta di Ignazio La Russa che sottolinea ‘Il mio amico ambasciatore. Gli amici delle Comunità ebraiche di Milano e Roma’. Dice del forte legame e della condivisione delle cultura giudaico-cristiana. Della comune identità. Del periodo buio per tutti di 75 anni fa, ma ‘ce l’abbiano fatta. Un abbraccio affettuoso’”. A Israele racconta il Corriere della Sera è dedicata la mostra nella Casa Luzzati di Palazzo Ducale, a Genova, intitolata The Light Makes My Life: 46 scatti del fotografo Mario Troiani in cui sono ritratti diversi angoli di Tel Aviv, Gerusalemme e altre aree del paese.

Al Meis. “Abitare significa lasciare tracce, ha scritto Walter Benjamin, e nel caso della presenza ebraica italiana questo si è tradotto essenzialmente in due tipologie presenti già nel titolo della mostra: ‘Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia’ a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto – fino al 17 settembre”. Lo scrive il Foglio raccontando l’ultima mostra del Museo nazionale dell’ebraismo italiano -Meis di Ferrara. “Nonostante molti di questi spazi siano scomparsi – scrive il Foglio in merito a sinagoghe e cimiteri del passato – in età moderna si sono rinnovati grazie all’emancipazione e a una nuova età dell’oro dell’integrazione dopo l’Unità d’Italia, bella quanto effimera perché il 1938 e la guerra spazzarono via tutto”.

Nel segno di Edith Bruck. “Giro l’Italia da oltre 60 anni per raccontare ai ragazzi il mio vissuto e nonostante la grande fatica che faccio mi ripagano con le loro lettere, con i loro fiori, credo che sia molto importante. Vado avanti perché secondo me è sempre attuale, siamo sempre coinvolti nelle guerre, nel fascismo, nel razzismo, credo che i ragazzi abbiano bisogno di sapere”. Lo ha detto Edith Bruck, Testimone della Shoah e scrittrice, partecipando a un convegno dell’università di Firenze dedicato alla sua figura. A raccontare l’iniziativa, la Nazione Firenze.

Terrorismo, per non dimenticare. Il 9 maggio 1978 a Roma, in via Caetani, fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, politico italiano della Democrazia cristiana, più volte presidente del Consiglio, sequestrato e poi ucciso dai terroristi delle Brigate rosse. Il 9 maggio simbolicamente è stato scelto dal parlamento italiano come “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo”

Opinioni a confronto. “La folle moda culturale di delegittimare l’unica democrazia in Medio Oriente” è il titolo di un lungo editoriale pubblicato dal Giornale a firma di Fiamma Nirenstein, in cui si criticano duramente l’ultimo numero di Limes, intitolato “Israele contro Israele”, e dell’Economist.

Antisemitismo. Nella sua rubrica Pietre (Repubblica) Paolo Berizzi racconta la reazione di Mondragone dove “mani ignote hanno scritto ed esposto uno striscione con la foto di Anna Frank in maglia azzurra e la frase infame ‘Tu sei napoletana, noi no’”. I cittadini, scrive Berizzi, hanno risposto scendendo in piazza con lo slogan “Siamo tutti con Anna Frank”.

Daniel Reichel