Djerba, dalla festa al lutto
Aviel Haddad e il cugino Benjamin Haddad si erano ritrovati sull’isola di Djerba. Insieme avevano preso parte all’annuale pellegrinaggio alla sinagoga El Ghirba, organizzato in occasione della festa ebraica di Lag BaOmer. Al loro fianco, migliaia di ebrei da tutto il mondo. Ma la festa la scorsa notte si è trasformata in tragedia: i cugini Haddad sono infatti rimasti vittima di un attacco ancora tutto da chiarire. A colpirli a morte è stato un ufficiale della marina tunisina, che ha ucciso anche due agenti di sicurezza prima di essere a sua volta eliminato. “Ancora una volta siamo addolorati per la perdita di vite umane nella storica sinagoga El Ghirba di Djerba, in Tunisia, e preghiamo per la guarigione dei feriti. I nostri cuori vanno al rabbino capo Bitan e alla comunità tunisina”, il messaggio di solidarietà di rav Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei. La storica sinagoga di El Ghirba era già stata segnata da un terribile attentanto nel 2002. A compierlo allora i terroristi di Al Qaeda che fecero esplodere un camion bomba, uccidendo ventuno persone. Non è invece chiaro il movente dell’attuale attacco il cui bilancio è stato di quattro morti e almeno cinque feriti. “Le indagini proseguono per far luce sui motivi di questa vile aggressione”, ha dichiarato il ministero dell’Interno tunisino, evitando di definire la sparatoria come un’azione terroristica.
Secondo i primi elementi forniti dalle autorità di Tunisi, l’attacco si è svolto in due fasi. L’autore dell’assalto, membro della Guardia Nazionale (gendarmeria), ha prima ucciso un suo collega al porto di Djerba. Prendendone l’arma e le munizioni, ha poi percorso circa venti chilometri fino alle vicinanze della sinagoga, dove ha aperto il fuoco contro gli addetti alla sicurezza prima di essere ucciso.
La comunità ebraica di Djerba, con i suoi circa mille membri, raccoglie la gran parte degli ebrei tunisini (il cui numero è drasticamente diminuito, passando da circa 100 mila a circa 1500, quando il paese ottenne l’indipendenza dalla Francia nel 1956) ed è una delle comunità più grandi del Maghreb. La sinagoga di El Ghriba è una delle più antiche al mondo: la struttura attuale risale ai primi anni del ventesimo secolo, ma una sinagoga esiste nello stesso sito da più di due millenni. Secondo la tradizione, El Ghriba fu costruita dagli esuli ebrei nel 586 a.e.v. con le pietre recuperate dalla distruzione del primo Tempio di Gerusalemme costruito da re Salomone.
Le celebrazioni di Lag Baomer sono legate alla figura leggendaria di una donna chiamata La Ghriba, che in arabo significa ‘la straniera’ o ‘la straordinaria’, vissuta sull’isola in un passato molto remoto. Circolano diverse versioni della leggenda, anche se la più conosciuta è quella che racconta di una donna pia e devota che viveva da sola, senza famiglia o parenti prossimi. Una notte, la sua casa andò a fuoco e fu trovata morta, ma miracolosamente il suo corpo rimase illeso dalle fiamme. Gli abitanti locai decisero di seppellirla nel luogo della catastrofe e per onorarla le costruirono un santuario, che da lei prese il nome di El Ghriba.