DafDaf, giocare secondo le regole
È di Yuval Robichek l’illustrazione che apre il numero 140 di DafDaf, e apre le porte all’estate con gli immancabili racchettoni, “il gioco di una nazione” argomento della rubrica Populari beIsrael curata da Daniel Reichel. “Se vi capita di andare in una spiaggia israeliana, soprattutto a Tel Aviv, vi accorgerete di un rumore costante. Toc, toc, toc… Non è il rintocco di un orologio, ma il suono di un gioco popolarissimo in tutto il mondo che in Israele è praticamente un rito nazionale: le matkot (racchetta in ebraico), ovvero i racchettoni”. Regole semplicissime per partite in cui non c’è un vincente, solo il piacere di un passatempo così diffuso sin dall’inizio del Novecento che è diventato il soggetto di un documentario, ma anche di opere d’arte e l’argomento di un museo.
Anche i giochi all’aria aperta meritano attenzione. Se poi sono al centro di un problema noto che però non è ancora stato risolto allora è necessario un approccio fermo, come racconta Adam Smulevich:
“Chi di voi segue il calcio (e soprattutto quello italiano) sa bene come, molto spesso, più che dei novanta minuti di gioco si finisca per parlare di quel che succede intorno.
Uno spettacolo non sempre dei più belli, come confermano i numerosi episodi di razzismo e cori antisemiti di cui continuano a riferire i giornali”. È importantissimo non abbassare mai la guardia, e che ognuno faccia la propria parte, con l’obiettivo di sventolare “un cartellino rosso” in faccia a chi usa le parole per dividere e ferire il prossimo, come spiega Red Card for Hate, la nuova piattaforma di iniziative lanciate dal World Jewish Congress, il Congresso ebraico mondiale, nel corso di una sessione delle Nazioni Unite sui diritti umani che si è svolta di recente a Ginevra. “Combating Antisemitism in Sport”.
Di diritti e di doveri parlano anche le pagine in collaborazione con Lo Spunk, il giornale diretto da Milena Monti che – come DafDaf in passato – ampio spazio dedica alla Costituzione: la rubrica è curata da Martina Brigandì e si intitola “Diritto a merenda”. Spiega – un articolo per volta – i principi fondamentali di quella che è stata una delle più significative imprese dell’Italia democratica, entrata in vigore nel ‘48 e ancora oggi punto di riferimento irrinunciabile per la difesa dei valori di pace, libertà, progresso che vi sono affermati.
A chiudere le pagine del giornale ebraico dei bambini non può mancare il consueto appuntamento con la rubrica di Claudia De Benedetti, dedicata questo mese alle ricette per la prossima festa: “Non c’è miglior dolce del Tiramisù per celebrare Shavuot che vede le nostre tavole imbandite con cibi a base di latte.
Le nonne raccontano che era trascorso poco tempo da quando il popolo ebraico aveva ricevuto le regole della shechità, della macellazione rituale, e visto che non si era ancora in grado di preparare dei pasti a base di carne allora ci si nutriva di latticini.
Si usa anche dire: “Lo studio della Torah ha il sapore del latte e del miele e il popolo ebraico ha bisogno della Torah come il bebè ha bisogno del latte per crescere”. E cosa ci può essere di meglio del tiramisù, in due ricette collaudatissime? Però, dato che non si può vivere solo di dolci, forse il tiramisù è meglio mangiarlo dopo cena: il menù del mese prevede gnocchi alla romana e il timballo di patate con salsa di cipolle.
Buon appetito, quindi, e buona lettura!
Ada Treves social @ada3ves