Torino, una targa per i Giusti
Nel buio della Shoah ci furono donne e uomini che scelsero di mettere a rischio la propria vita per salvare gli ebrei perseguitati dal nazifascismo. A riconoscere ufficialmente il loro eroismo, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme, lo Yad Vashem che sul suo sito indica al momento 28217 Giusti (dati aggiornati al 2022). Al loro esempio la città di Torino ha voluto dedicare di recente una targa all’interno del giardino intitolato a Francesca Laura Morvillo. Un modo per onorare la memoria di chi, come ha ricordato il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni, ha dimostrato “un senso del dovere capace di riportare la luce nel momento più buio per l’umanità”. Partecipando alla cerimonia di svelamento della targa, Disegni ha sottolineato come l’esempio dei Giusti rappresenti “un potente vaccino contro ogni forma di odio e di intolleranza e come tale deve essere proposto e riproposto in tutte le possibili declinazioni della comunicazione e dell’insegnamento”. Assieme al presidente della Comunità ebraica, a intervenire alla cerimonia sono stati la vicesindaca Michela Favaro, il vicepresidente del Consiglio comunale Domenico Garcea, l’assessore regionale Fabrizio Ricca, il vicepresidente della Circoscrizione 2 Giuseppe Genco e il prefetto del distretto Rotaract 2031 Matteo Cammisuli.
Memoria e ricordo sono antidoti importanti contro l’odio, ha affermato la vicesindaca Favaro, e rappresentano uno strumento utile per tramandare valori e rinsaldare legami di una comunità. Per Favaro, il richiamo al diritto naturale nei momenti più bui della storia degli Stati può non coincidere con il diritto delle leggi. Queste vanno certamente applicate ma non vanno mai dimenticati i valori che stanno alla base di un popolo, di uno stato, di una democrazia: la giustizia sociale, il rispetto delle persone, l’uguaglianza e la fratellanza. I Giusti tra le Nazioni furono in grado di sentirli propri e non esitarono nel rischiare di persona per sostenere questi valori, diventando un esempio da seguire.
Per il presidente del Consiglio comunale Garcea l’esempio dei Giusti è sovrapponibile all’esempio di chi lottò della Resistenza: persone coraggiose che scelsero da che parte stare, si misero in gioco “rischiando in prima persona, incapaci di essere indifferenti di fronte alla sofferenza altrui”.
Nel suo intervento, Fabrizio Ricca ha ringraziato chi ha voluto questa targa, perché ha voluto dare un segnale forte contro l’antisemitismo, contro il razzismo, memoria e anticorpo vero per la nostra società, ad evitare il rischio che possa tornare il buio di quegli anni terribili del Novecento.