Talmud, il precetto
della traduzione

Grande emozione ha suscitato a Napoli, lo scorso Shabbat, il “sium masechtà” per la fine della traduzione del trattato Sanhedrin del Talmud Yerushalmi da parte di Luciano Tagliacozzo, parnas della sinagoga e figura di spicco della comunità partenopea. Come ha sottolineato rav Cesare Moscati, rabbino capo della città, il sium masechtà è Mitzvà per chi lo compie e grande merito per chi partecipa a un evento così importante che avviene molto di rado nelle Comunità. Nel corso della tefillah di Shakhrit, prima della derashà di rav Moscati, Tagliacozzo ha letto e tradotto le ultime righe del trattato, come è consuetudine in questi casi, commentando il testo alla presenza del pubblico.
Lo studio di Tagliacozzo, da sempre impegnato nell’approfondimento e nella traduzione di testi condividendone i contenuti con tutti coloro che sono interessati ad accrescere la conoscenza degli insegnamenti dei Maestri dell’ebraismo, dimostra una volta di più come la Comunità di Napoli, pur se numericamente piccola, riesce a mantenere una vivacità culturale e spirituale che può essere d’esempio a tante altre piccole realtà ebraiche e che, di pari passo con tutto il Sud Italia, può rappresentare un fattore di rinascita dell’ebraismo meridionale che tanto ha dato, in un lontano passato, alla cultura e alla tradizione ebraica.
Per questo riteniamo sia giusto complimentarci con lo studioso con un grande hazzak!

Daniele Coppin