Dani Karavan e la Toscana,
un legame nel segno dell’arte
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Scomparso nel 2021, Dani Karavan è stato uno dei più grandi artisti israeliani. Vincitore dell’Israel Prize, è stato il padre tra gli altri del rilievo murale dell’aula della Knesset, di piazza Habima a Tel Aviv, della Via dei diritti umani a Norimberga, del monumento commemorativo per Walter Benjamin a Portbou. A ricordarne il lascito una serata evento al Centro Pecci di Prato, promossa dall’Associazione di amicizia Italia-Israele di Firenze, Prato, Pistoia con il patrocinio dell’Ambasciata d’Israele in Italia, dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, della Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole e della Comunità ebraica fiorentina. Nell’occasione sono stati presentati due film documentari dedicati all’artista, rispettivamente di Barak Heyman, autore di fatto dell’ultimo ritratto di Karavan nel 2020, e di Massimo Luconi, che l’ha seguito oltre vent’anni fa in occasione di alcuni suoi interventi artistici per la Collezione Gori alla Fattoria di Celle. Molto intenso, è stato ricordato, il suo legame con la Toscana. Nel 1978 Karavan ha infatti curato due Ambienti per la pace, congiungendo virtualmente il Forte di Belvedere a Firenze e il Castello dell’Imperatore a Prato. Nel 1999 ha poi realizzato una serie di esposizioni collegate tra Firenze, Prato, Pistoia e Celle per sottolineare lo stretto rapporto personale con questa parte della regione, iniziato con un soggiorno di studi all’accademia di Belle Arti di Firenze e approfondito attraverso l’interesse dichiarato per la ricchezza umanistica del Rinascimento e per l’opera di grandi architetti come Arnolfo di Cambio, Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti, così come nell’amicizia pluridecennale con il collezionista Giuliano Gori (presente ieri a Prato). Nel 1999 lo stesso Centro Pecci ha ospitato una sua mostra personale su Federico II “umanista, uomo di pace e re di Gerusalemme”. Tra gli intervenuti alla serata omaggio Noa Karavan, la figlia dell’artista, l’editore Paolo Gori, la presidente dell’Associazione di amicizia Italia-Israele Lucia Livatino. In apertura i saluti di Stefano Pezzato, a nome del Centro Pecci, e dell’architetto David Palterer, consigliere della Comunità ebraica fiorentina, ideatore di una iniziativa che ha visto un coinvolgimento ampio di enti e associazioni. Un messaggio di apprezzamento è inoltre pervenuto da Maya Katzir, addetta culturale dell’ambasciata israeliana.
Foto: Mauro Cenci