Alluvione, la gestione della crisi

I titoli di apertura dei quotidiano di oggi rimangono inevitabilmente sulla situazione critica in Emilia-Romagna, colpita dell’alluvione che ha causato quattordici vittime, 36mila sfollati e ingenti danni al territorio. “Servono cinque miliardi”, scrive Repubblica, che elenca alcuni delle problematiche che saranno da affrontare: “frutteti distrutti, allevamenti senza animali, fabbriche da ricostruire, strade spazzate via”. “Chiaramente dovremo stanziare le risorse per l’emergenza, per quelle della ricostruzione dobbiamo aspettare di capire di più parlando con le persone. Le risorse le troviamo, da qui grande disponibilità da Biden all’Ue”, ha affermato la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal G7 di Hiroshima, da cui rientrerà oggi. Per poi recarsi in Emilia-Romagna per un sopralluogo nelle aree colpite dall’alluvione.

Salone e polemiche. “Sul mio corpo decido io”. Al grido di questo slogan, il collettivo femminista Non una di meno e gli ambientalisti di Extinction Rebellion al Salone di Torino hanno interrotto la presentazione del libro della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, la sintesi del Corriere del caso che fa discutere la politica nazionale, terminato con 29 attivisti denunciati per violenza privata dalla Digos di Torino. La Stampa e Repubblica raccontano del tentativo della ministra di avviare un dialogo con i contestatori e dell’intervento, fallito, di mediazione da parte del direttore Lagioia, poi a sua volta attaccato. “Chi lo critica sostiene che non sia stato capace di gestire la situazione, chi lo difende ricorda che il dissenso è legittimo”, sottolinea La Stampa, che intervista la ministra che definisce l’accaduto “un’aggressione anti-democratica”. Alla fine l’incontro è stato sospeso. Per Libero “nel regno della cultura è stata calpestata la libertà di espressione e, quindi, la democrazia”.

Il reintegro di Assad. “La triste lezione della riammissione della Siria di Bashar Assad nella Lega Araba resta che purtroppo alla fine anche le dittature più sanguinarie, se hanno forti alleati e militanti decisi a non cedere pur a costo di crimini efferati, possono vincere e restare in sella”, lo scrive sul Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi, ricordando come Assad sia stato salvato dall’intervento di Iran e soprattutto della Russia, con bombardamenti a tappeto contro oppositori e popolazione civile. “Adesso i circa sette milioni di profughi siriani distribuiti tra Libano, Giordania, Iraq e Turchia rischiano di essere rimpatriati con la forza senza alcun riguardo per i loro diritti di perseguitati politici e nel rispetto della rinnovata ‘fratellanza’ araba. – scrive Cremonesi – Assad ha devastato il suo Paese pur di salvare il regime: un precedente che per molti aspetti rassicura lo stesso Putin”.

La mostra al Meis. Corriere Lettura segnala la mostra Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia esposta al Meis di Ferrara fino al 17 settembre e curata da Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnolette. “Un itinerario – si legge – che approfondisce il rapporto tra i luoghi sacri e i cambiamenti affrontati dall’Italia in oltre duemila anni di storia dell’ebraismo italiano”.

Codice Sassoon. Nei giorni scorsi Sotheby’s ha messo all’asta e venduto il Codex Sassoon, la più antica Bibbia ebraica sopravvissuta e quasi completa. Il nome è legato a David Solomon Sassoon (1880-1942), appassionato collezionista di manoscritti giudaici ed ebraici, che lo acquistò nel 1929. Il libro contiene tutti i 24 libri della Bibbia ebraica (mancano solo alcuni fogli) e precede di quasi un secolo la prima Bibbia ebraica interamente completa, il Codice di Leningrado. Ora il Codice Sassoon è stato comprato dall’American Friends of ANU, il Museum of the Jewish People di Tel Aviv, e sarà esposto nel museo israeliano. “È giusto, e bello, che torni in una casa che identifica un popolo e sia ora visibile a tutti, e di tutti: testimonia, nel profondo, il nostro legame col libro, con la parola, con le immagini che da quella parola scaturirono nei secoli. – scrive Stefano Salis sul Domenicale del Sole 24 Ore – Ha avuto un prezzo, sì, ma è il valore ad essere inestimabile. Parla di noi, della nostra voglia di ancorarci a un testo, si sia credenti o no, ed è una metafora della nostra condizione. Una Bibbia che va molto oltre i suoi contenuti”.

Il caso Mortara. Sarà presentato il 23 maggio in anteprima a Cannes il film di Marco Bellocchio “Rapito” dedicato alla vicenda di Edgardo Mortara, il bambino ebreo sottratto con la forza dalla Chiesa di Pio IX alla sua famiglia. Tra i protagonisti del film, l’attore Filippo Timi, che interpreta il cardinale Antonelli, consigliere di Pio IX. Timi, intervistato da L’Espresso, del film afferma che alla base “c’è un tema molto umano, la sottrazione di un bambino alla propria famiglia, alla propria mamma, confesso che quando ho visto il film ero in lacrime. Ma ho trovato stupenda anche la figura del Papa: il film mostra il crollo del potere della Chiesa, la scena con un enorme muro abbattuto ne è potente metafora”. Rispetto al caso Mortara, Repubblica Bologna segnala come in città vi sia la mostra “Il ratto del fanciullo. Il caso Mortara e la Bologna ponti ficia nei documenti dell’Archiginnasio” che ricostruisce la vicenda contestualizzandone i luoghi, l’eco mediatica, il processo.

Segnalibro. Dopo Keyla la Rossa e Il ciarlatano, arriva in Italia per Adelphi un terzo inedito dello scrittore Premio Nobel Isaac Bashevis Singer: Max e Flora. “Una coppia di ebrei torna in Europa da Buenas Aires dove ha fatto fortuna e si trova coinvolta in grovigli amorosi e criminali”, la sintesi della trama de La Lettura (Corriere) che al volume dedica un ampio approfondimento intitolato “Quei pasticciacci brutti (ma belli) nella Varsavia di Isaac B. Singer”.

Operazioni chirurgiche all’estero. Il Ministero della Salute israeliano ha diffuso di recente una circolare per mettere in guardia la popolazione sui rischi che corre chi si sottopone a trattamenti medici fuori dal proprio Paese, “nell’ambito della medicina privata e senza un’adeguata supervisione”. Intervento dovuto a diverse segnalazioni di “gravi complicanze e ricoveri” dopo interventi di chirurgia plastica eseguiti all’estero. “Ogni anno sono più di 80 mila gli israeliani che si rivolgono alla chirurgia plastica. Quasi l’1 per cento della popolazione. – scrive Specchio – Gli interventi più frequenti sono l’aumento del seno, la liposuzione e la chirurgia del naso”. Ma diversi hanno complicazioni, evidenzia il settimanale, da qui l’intervento del ministero perché i cittadini si operino in Israele. “Ai molti che dicono di rivolgersi altrove perché costa meno, – prosegue Specchio – la nota del Ministero evidenzia come in patria ‘l’eccellente sistema sanitario pubblico’ fornisca servizi ‘a costo zero come parte del paniere’”.

Musk. Su La Stampa Marina Viola fa ironia sull’ultimo caso che coinvolge Elon Musk: il suo attacco a George Soros. “In particolare, lo svalvolato miliardario a batterie è stato accusato di antisemitismo per aver paragonato il filantropo ungherese a Magneto, il supercattivo Marvel sopravvissuto all’Olocausto. Naturalmente si tratta di un complotto ordito dai savi di Sion, come dimostrano le tesi difensive di Mister Tesla (di cosa, è facile intuirlo)”, scrive Viola che poi immagina una serie di scuse per Musk. Ad esempio: “Non sono antisemita: un mio cugino di secondo grado viveva al sesto piano di un palazzo sullo stesso pianerottolo di una famiglia ebrea. Eppure, quando li incontrava davanti all’ascensore, li salutava sempre”.

Da Pittsburgh a Milano. Il Corriere nelle sue pagine milanesi, in una notizia riportata in breve, scrive di “una delegazione di membri di Temple Sinai, la grande congregazione ebraica riformata di Pittsburgh (Usa), che ha donato alla comunità progressiva milanese di Lev Chadash, attiva in città da 23 anni, un nuovo Sefer Torah”.

Nostalgici. “Camerata Almerigo Grilz, presente!”. E tutti rispondono con il braccio teso nel saluto romano. “È successo venerdì a Trieste, in via Paduina, di fronte a quella che fu la sede del Fronte della Gioventù di cui Almerigo Grilz, già inviato di guerra, fu segretario dal 1974 per poi diventare militante dell’organizzazione eversiva Avanguardia Nazionale. – racconta nella sua rubrica Pietre Paolo Berizzi – Tra i presenti all’adunata del ‘presente’ e dei saluti romani anche l’assessore regionale di FdI, Fabio Scoccimarro, e il consigliere comunale di Trieste, Corrado Tremul. In città ci sono state polemiche. ‘Lo rifarò anche l’anno prossimo’, ha replicato Scoccimarro”.

Documenti declassificati. Sul quotidiano romano il Tempo Giordana Terracina firma un articolo incentrato sui rapporti tra organi dei servizi italiani e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) tra gli anni ’70 e ’80. Si parla in particolare di centosessantatré documenti declassificati e consultabili presso l’Archivio Centrale dello Stato. “La declassifica – scrive Terracina – riguarda la vicenda del trasporto dei missili terra-aria avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 novembre 1979 a Ortona in Abruzzo, che ha interessato Stefano Giovannone, capocentro del SID e poi del SISMI, Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare Italiano a Beirut in Libano dal 1972 al 1981 e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp)”.

Daniel Reichel