Editoria e cultura italiana, il segno del mondo ebraico

Dalla famiglia di stampatori Soncino fino agli editori Emilio Treves, Leo Samuel Olschki, Angelo Fortunato Formíggini. Un itinerario nella storia che aiuta a comprendere, attraverso alcune personalità, l’impronta ebraica sulla cultura italiana. Si intitola “Il contributo del mondo ebraico allo sviluppo dell’editoria italiana. Dall’Unità alle leggi razziali”, il convegno in corso in queste ore nelle sale del Memoriale della Shoah di Milano, frutto della collaborazione tra Fondazione Cdec, Università Cattolica e il Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca. Una giornata di studi presieduta da Serena Di Nepi e Luca Rivali e aperta dai saluti del presidente Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi e del presidente del Memoriale Roberto Jarach. A intervenire nel corso delle due sessioni del convegno – che ha ricevuto la prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica – alcuni dei maggiori esperti di editoria e cultura ebraica, tra cui il direttore del Creleb Edoardo Barbieri, il direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera e Vittore Armanni, responsabile del patrimonio archivistico e bibliografico della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
“A 85 anni dalle Leggi razziali italiane – il commento di Barbieri – si è voluto dar voce a una necessità storica impellente: tentare, attraverso la voce di molti esperti, di descrivere un ecosistema editoriale che vide per oltre mezzo secolo non solo la forte integrazione degli ebrei italiani nella vita culturale del paese, ma un loro specifico e rilevantissimo apporto: si pensi a figure come quella di Laura Orvieto per la letteratura infantile o di Angelo Fortunato Formíggini per la promozione editoriale”. Il contributo ebraico nell’ambito della stampa ha una storia plurisecolare, ma, ha osservato Luzzatto Voghera, l’emancipazione degli ebrei in Italia “ha liberato risorse intellettuali che fino alla metà dell’Ottocento erano rimaste inespresse. Il binomio ebreo-scrittura, tradotto nella tradizione nel concetto di ‘popolo del libro’, ha trovato nell’esperienza dell’Italia postunitaria nuove strade, che questo convegno tenterà di esplorare offrendo nuovi spunti di conoscenza e approfondimento”.
Gli atti del convegno saranno pubblicati da Ronzani Editore, casa editrice che ha una collana specificatamente dedicata alla pubblicazione di volumi sulla cultura tipografica ed editoriale.