L’impresa del calcio israeliano

Al 68esimo minuto della partita contro il Giappone l’uscita d’Israele dai mondiali under 20 sembrava ormai inevitabile. Alla competizione della Fifa organizzata in Argentina, la squadra guidata dall’allenatore Ofir Haim si era presentata con grande ottimismo e con la consapevolezza di aver già scritto un pezzo di storia. Era infatti da cinquant’anni che una selezione calcistica israeliana – considerando tutte le fasce di età – non partecipava a un mondiale. A sorpresa l’undici del commissario tecnico Haim aveva invece ottenuto il pass, stupendo tutti agli ultimi Europei in Slovacchia e arrivando fino alla finale. Qui la ben più attrezzata Inghilterra aveva fatto svanire il sogno di alzare la coppa. Ma i giovani giocatori israeliani avevano dimostrato di poter competere ai massimi livelli. E con questa consapevolezza si sono presentati al torneo in Argentina, iniziato il 20 maggio scorso. Le prime due partite del torneo non hanno però regalato sorrisi. Contro la Colombia, dopo essere passata in vantaggio, Israele si è fatta raggiungere e poi superare dagli avversari allo scoccare del novantesimo. Nel successivo scontro con il Senegal, una vittoria che sembrava ormai dietro l’angolo, è poi svanita con il pareggio della squadra africana negli ultimi minuti. L’ultima partita con il Giappone è diventata decisiva per poter sperare di approdare alle fasi finali. E fino al 68esimo quella speranza sembrava infranta. Dopo alcune parate fondamentali del portiere Tomer Tzarfati, il Giappone si è portato meritatamente in vantaggio nel primo tempo. Nel secondo la situazione da complicata si è trasformata in un incubo. Ran Binyamin, entrato al 61esimo, in una manciata di minuti si è fatto espellere, lasciando in dieci la sua squadra. Con un uomo in meno e due goal da mettere a segno in mezz’ora per qualificarsi, a Israele serviva un miracolo calcistico. Un miracolo che si è compiuto. La squadra guidata da Haim infatti non si demoralizza e al 76esimo trova l’insperato pareggio. Roy Nawi, entrato da due minuti, riesce a deviare da pochi passi un tiro sbilenco del compagno Ilai Madmoun. Il portiere giapponese non può nulla e i biancazzurri riportano velocemente la palla al centro. Sanno che il pareggio non basta per poter strappare il biglietto alle fasi finali. Passano le prime due di ogni girone e poi, ma è rischioso, le migliori terze. Dopo il goal di Nawi, Israele è terza, dietro a Colombia e appunto Giappone. Battere quest’ultimo significherebbe qualificazione. Raggiunto il pari i ragazzi di Haim ora sperano. E lottano su ogni pallone. I minuti finali nelle due partite precedenti erano stati fatali, serve mantenere la concentrazione. A maggior ragione con l’uomo in meno. L’arbitro concede sette minuti di recupero. Scoccato il primo, Omer Senior lavora bene un pallone sulla fascia laterale destra. Cede il pallone a Stav Lemkin, difensore centrale che però ora è in proiezione offensiva. Lemkin avanza ed entra in area. Si accentra a grandi falcate e poi serve l’attaccante Dor Turgeman, che si trova di spalle nel cuore dell’area piccola. Turgeman vede l’inserimento a destra di Senior, che nel mentre ha seguito l’azione. Di tacco di prima gli regala un pallone perfetto. Senior è solo, a tu per tu con il portiere e di esterno non sbaglia. Un’azione perfetto. Israele è in vantaggio e, in dieci contro undici, porta a casa il match e la storica qualificazione. Il 30 maggio dovrà vedersela contro l’Uzbekistan agli ottavi di finale. Ma intanto la squadra si gode il piccolo miracolo.

(Foto della Federazione israeliana di calcio)