“Calabria ebraica,
una storia da riscoprire”

Oltre cento giudecche caratterizzano il panorama urbano della Calabria. Una delle più significative si trova a Bisignano, comune della provincia di Cosenza dove ogni anno si corre un palio in cui, tra le contrade in lizza, vi è appunto quella della Giudecca. Il suo simbolo è una Stella di Davide su sfondo giallo. Proprio a Bisignano ha fatto tappa quest’oggi la quarta tappa del progetto per la riscoperta della presenza ebraica nel territorio avviato dalle istituzioni regionali e locali in sinergia con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Napoli. Un convegno, moderato da Klaus Davi e aperto dai saluti del sindaco Francesco Fucile, per parlare di “Eredità ebraica del Sud Italia”. Coinvolti rappresentanti istituzionali, docenti e studiosi.
A sottolineare la prospettiva del progetto è stato tra gli altri il vicepresidente UCEI Giulio Disegni. “La nostra – ha esordito – è una società multiculturale e multireligiosa. Per capirlo è importante avere la percezione del ricordo di una presenza che è stata tragicamente cancellata. Un segno assolutamente negativo: con la cacciata degli ebrei in seguito agli editti di espulsione c’è stato infatti un decadimento complessivo della società”. Riportare alla luce la Storia e le tante storie piccole e grandi che la compongono è sia una sfida che un’opportunità di racconto. Trattandosi infatti di una delle chiavi di lettura, ha proseguito Disegni, per capire “che la Calabria non è soltanto mare e spiagge, e nemmeno ‘Ndrangheta”. Un impegno, ha poi evidenziato, che dà anche attuazione ai valori richiamati nell’articolo 3 della Costituzione, al centro in questi mesi di un progetto nazionale promosso dall’UCEI. Là dove, il suo messaggio, “ci ricorda che tutti i cittadini sono uguali al di là delle differenze”. Uguali nei diritti, ma anche portatori di specificità e differenze che costituiscono una ricchezza. Nella stessa prospettiva si è posto Roque Pugliese, delegato della sezione di Palmi della Comunità ebraica di Napoli. “Ricordare – le sue parole – è un po’ come far rivivere la storia nella sua spiritualità e far rinascere un mosaico multiculturale che ha abbellito e arricchito”. La Calabria, ha detto ancora Pugliese, “è una terra di ospitalità e torna a esserne la regina”. Così rav Cesare Moscati, rabbino capo di Napoli: “Sapevo dell’esistenza di numerose giudecche. Ciò che mi ha meravigliato è invece l’esistenza di questo palio, in cui un quartiere ebraico partecipava a quest’evento insieme a tutti gli altri. Una conferma di quanto gli ebrei fossero integrati”.
A ripercorrere la storia dell’ebraismo calabrese era stata in precedenza la storica Anna Foa. “Le giudecche – ha spiegato – erano luoghi in cui gli ebrei vivevano insieme agli altri, con delle separazioni ma pure con una certa familiarità reciproca. Un qualcosa che differenzia nettamente questo momento della storia d’Italia rispetto a quello successivo dei Ghetti che interesserà il territorio da Roma in su”. Gli ebrei, a quel tempo, erano già stati cacciati. La fine di un mondo che si era caratterizzato per l’esistenza “di centri importantissimi”. E per alcune particolarità. Come quella, non riscontrata altrove, “dell’attività di pastorizia”.
Molta soddisfazione, tra gli organizzatori, per l’evento odierno. “È un fatto rilevante che a Bisignano non si possa parlare di ghettizzazione, ma di comunità ebraica che ha lasciato tanto alla città, anche da un punto di vista culturale”, dice il sindaco Fucile a Pagine Ebraiche. “Nella Giudecca – aggiunge – convivevano ebrei e cristiani: non mi sorprende visto che la nostra è una realtà votata all’accoglienza e all’integrazione; prova ne è il fatto, come attestano alcuni documenti, che vi fu una permanenza ebraica anche nel ‘600”. È curioso, sottolinea il vicepresidente Disegni, “che questo percorso sia iniziato esattamente un anno fa, il 31 maggio del 2022, a Santa Maria del Cedro: in questo anno ho riscontrato una grande voglia di riscoprire e di includere”. Disegni, premiato oggi insieme agli altri intervenuti del mondo ebraico con un certificato di appartenenza al rione, parteciperà al palio di fine giugno. Ad attenderlo ci sarà Pierfrancesco Montalto, il capitano del Rione Giudecca: “Il nostro palio ricorda la venuta in città di Carlo V. È un’iniziativa molto importante per la città e per il territorio, con otto quartieri impegnati a sfidarsi su due campi opposti. C’è forte consapevolezza, in tutti noi, di rappresentare una storia speciale. Abbiamo vinto finora tre titoli e questo pomeriggio, da capitano, seguirò l’investitura del cavaliere. Si chiama Enrico Maria Perrone, detto ‘Fulmine'”.

(Nell’immagine: la consegna di una Menorah, proveniente da Gerusalemme, al sindaco di Bisignano)