“Incidente al confine con l’Egitto,
un’azione molto preoccupante”

“Abbiamo residenti che vivono a circa 200 metri da una postazione egiziana presidiata da soldati e agenti di polizia. Un incidente del genere suscita in loro serie preoccupazioni”. A dare il termometro dello stato d’animo di chi vive nel Sud d’Israele, il consigliere regionale di Ramat Hanegev Eran Doron. Il riferimento è al grave episodio accaduto nel Negev, al confine con l’Egitto, dove un poliziotto egiziano ha sparato e ucciso tre soldati israeliani di pattuglia nell’area. Lia Ben-Nun, Ohad Dahan, Ori Itzhak Ilouz sono i nomi dei tre giovani militari del battaglione Bardelas caduti vittima dell’attacco che ha molti elementi da chiarire. “Israele ha mandato un chiaro messaggio al governo egiziano: ci aspettiamo che l’indagine congiunta sia esaustiva e approfondita”. A ribadirlo in queste ore il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, commentando la vicenda. L’esercito sta indagando su come l’aggressore si sia infiltrato nel paese e per quale motivo. Due dei soldati uccisi sono stati colpiti mentre si trovavano in un posto di guardia di confine. Poi l’agente egiziano è fuggito e ha avuto un altro scambio a fuoco in cui ha ucciso un altro soldato ed è stato a sua volta eliminato. “Siamo tutti al fianco delle famiglie dei caduti nel loro profondo dolore”, ha aggiunto Netanyahu, esprimendo il proprio cordoglio per l’incidente.
L’esercito, impegnato a svolgere un’indagine approfondita sul caso, ha dichiarato che l’agente infiltrato è entrato nel Paese attraverso un cancello di emergenza nella barriera di sicurezza e sembra abbia agito da solo.
Secondo le autorità del Cairo l’uomo stava inseguendo dei sospetti legati al contrabbando di droga nelle vicinanze. In questa area il problema del narcotraffico è un tema caldo.