Neodiplomatici della Farnesina,
a confronto con il mondo ebraico

Una delegazione di neodiplomatici del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha svolto quest’oggi alcuni incontri con l’ebraismo italiano e romano. Dalla Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano al Tempio Maggiore cuore della vita religiosa e aggregativa, dal Museo ebraico alla Fondazione Museo della Shoah. Un utile confronto, organizzato dall’ambasciata d’Israele in Italia, per mettere a fuoco molteplici temi e sfide. 
Il primo incontro si è svolto nella sede della Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano con la presidente UCEI Noemi Di Segni. I neodiplomatici, salutati in avvio dal consigliere politico e portavoce dell’ambasciata d’Israele Uri Zirinski, si sono poi recati nel quartiere ebraico.
Ad accoglierli, all’interno del Tempio Maggiore, hanno trovato tra gli altri la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. Sosta successiva, dopo una visita al Museo ebraico, la targa in ricordo di Stefano Gaj Taché, il bambino di due anni rimasto ucciso nell’attacco palestinese al Tempio del 9 ottobre 1982. A fare memoria di quel giorno sono stati, oltre a Zirinski e Dureghello, anche l’assessore UCEI alle Politiche Educative Livia Ottolenghi e il presidente del Benè Berith Sandro Di Castro (testimone dell’attacco e tra i quaranta feriti). Ultima sosta alla Fondazione Museo della Shoah, con interventi della responsabile delle relazioni istituzionali Micaela Felicioni e dello storico Marco Caviglia. A chiudere il percorso una visita alla mostra sui campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka allestita in questi mesi alla Casina dei Vallati.