Festival Ullmann, una prima assoluta
per la sinfonia di Morpurgo

Nato nel 2014 e giunto quest’anno alla decima edizione, il Festival Viktor Ullmann ha l’obiettivo di valorizzare le opere di compositori – ebrei e non – che furono perseguitati dal nazifascismo per il loro impegno culturale, la loro attività artistica, la loro stessa identità. Ad inaugurare la rassegna, che si svolge come di consueto a Trieste, un concerto in sinagoga che ha avuto come protagonista l’Orchestra d’archi Abimà in collaborazione con l’Orchestra a fiati G. Verdi, sotto la direzione del Maestro Davide Casali e con la fisarmonica solista di Manuel Figheli.
Molte le suggestioni proposte al pubblico. Nella prima parte del concerto, organizzato dall’Associazione Musica Libera in collaborazione con la Comunità ebraica di Trieste e Le Fondazioni Casali, sono state infatti eseguite la Fanfare for the common Man di Aaron Copland (1942) e la Sinfonia n° 1 in do minore (1899) in prima esecuzione assoluta di Bruno Morpurgo, compositore ebreo triestino che morì durante la Prima guerra mondiale combattendo vicino a Gorizia, alla presenza del nipote che ha donato le partiture originali al Museo della Comunità. Dove Casali, grazie anche a un progetto realizzato in collaborazione con la Regione, le ha digitalizzate per essere poi eseguite.
Il concerto – salutato in apertura dal rabbino capo Alexandre Meloni e dal vicepresidente della Comunità ebraica Davide Belleli – è poi proseguito con l’esecuzione in prima europea della “Israeli Rapsody” (1963) per fisarmonica e orchestra e della Prima Sinfonia “La Tragica” in re minore (1943) di Marc Lavry. Il preludio alla sedicesima edizione del festival di musica e cultura ebraica Erev/Layla, organizzato dall’Associazione Musica Libera in collaborazione con la Comunità ebraica, il Museo ebraico e il Festival Ullmann. Quattro i concerti a ingresso libero che si terranno dal 13 al 22 giugno, sulla terrazza del Museo ebraico cittadino. Un’altra meritoria iniziativa ideata da Casali e dal suo staff di collaboratori.
Ospite della serata conclusiva il musicista Raiz, che assieme a Giuseppe De Trizio dei Radicanto presenterà brani d’autore Almamegretta riletti nella dimensione del viaggio. Ad aprire il festival (martedì 13) sarà il duo Amoroso-Palumbo (pianoforte e soprano) con musiche di autori ebrei “degenerati”. Nel loro repertorio, si annuncia, nomi come Mario Castelnuovo Tedesco, Aldo Finzi, Fernando Liuzzi e Leone Sinigaglia. Giovedì 15 sarà la volta della Giovane Orchestra Metropolitana, nata in sinergia tra Associazione Amici della Musica di Mestre Onlus, Comune di Venezia, Scolastico territoriale di Venezia e Metropolitana di Venezia. Martedì 20 in concerto i Giovani pianisti della scuola di Pierpaolo Levi in collaborazione e con l’associazione Associazione Nives Caetani Buzzai. Ultimo appuntamento, il 22 giugno, con il duo Raiz & Radicanto. Nel programma “cantighe sefardite, salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani, mediorientali, asiatici: lingue e linguaggi che si inseguono, una ‘democrazia del pentagramma’”.
L’ingresso ai concerti, che inizieranno tutti alle 21, è libero e gratuito. Escluso quello al concerto del 22 giugno, per il quale c’è l’obbligo di prenotazione fino a esaurimento posti.