Musica in sinagoga, con i brani di
Bach, Schoenberg e Rachmaninov

C’era un sottile piacere intellettuale nel secondo concerto della rassegna Musica nel Complesso Ebraico arrivata alla IX edizione. Alla sinagoga di Casale si è esibito ieri il giovane e già bravo pianista Alessandro D’Onofrio, ma è guardando l’elenco dei brani in programma che scatta la sfida: Johan Sebastian Bach: Sinfonia in IX in fa minore; Arnold Schoenberg: sei pezzi op 19; Sergej Rachmaninov: seconda sonata. Abbiamo quindi un pezzo nel pieno della classicità, composto intorno al 1720, poi un salto di quasi 200 anni, al 1911, verso la distruzione della forma e dell’armonia operata da Schoenberg, già un passo dalla dodecafonia e, infine, un pezzo di soli due anni posteriore (1913), ma intriso di tutto il romanticismo del compositore russo. Quindi la domanda è: cosa hanno in comune tre brani diversissimi per autori e stile?
La risposta la fornisce il compositore Giulio Castagnoli, direttore artistico e creatore di questa rassegna iniziata 11 anni fa: è la tradizione contrappuntistica a unirli. Quell’arte combinatoria che permette ai temi di compenetrarsi e rispondere uni agli alti in precisi rapporti matematici. Una ghematriah musicale, volendo parlare un linguaggio coerente con il luogo dove ci troviamo, che è tipica di Bach, ma anche di Schoenberg, compositore di famiglia ebraica che trasfigura le immagini bachiane in chiave atonale, e di cui è pervasa persino la sonata di Rachmaninov, capolavoro del grande virtuosismo. C’è poi anche un motivo “sentimentale” che pervade il concerto: Alessandro D’Onofrio è stato un allievo di una allieva di Castagnoli: un esempio di come l’arte pianistica europea si è trasmette di generazioni in generazioni attraverso i secoli.
Tenendo conto di questi fattori l’esibizione assume tutta un’altra prospettiva, o forse è D’Onofrio bravo a mettere in evidenza le relazioni tra gli autori e i secoli. Bravo anche a dare ad espressività a una suite frammentata come quella di Schoenberg, ma soprattutto a fare percepire il rincorrersi dei temi in un pezzo magniloquente come la sonata di Rachmaninov. Alla fine, gli applausi del numeroso pubblico arrivato in sinagoga sono più che meritati.
La rassegna proseguirà il 18 luglio alle 17 con il terzo concerto dedicato a “Il fagotto e la tradizione ebraica” che vede il “Trio Ricercar” formato da Franco Taulino fagotto, Erica Patrucco violoncello e Giulio Castagnoli clavicembalo. La giornata avrà una mattinata in cui si parlerà di arte visiva: alle 11.30 si inaugurerà infatti la mostra “La Bibbia illustrata di Paolo Novelli”. L’artista la presenterà insieme a Daria Carmi.
Alberto Angelino