In visita al Campo A,
sulle tracce dell’Aliyah Bet

Nella località lombarda di Boffalora Sopra Ticino ebbe sede per alcuni anni il Campo A per l’Aliyah Bet, l’immigrazione clandestina verso il nascente Stato d’Israele tra ’45 e ’48. Un sito di primaria importanza e di cui, nelle scorse ore, sono tornate ad aprirsi le porte nell’occasione di un’emozionante visita che ha collegato passato e presente.
A organizzare e condurre l’iniziativa, di cui ha beneficiato un gruppo di cittadini israeliani in viaggio in Italia, la sezione di Magenta dell’Anpi. Che ha poi esteso l’invito alla partecipazione al Parco del Ticino e ai Comuni di Boffalora Sopra Ticino e di Magenta, oltre che ai rappresentanti del Percorso della Memoria Diffusa, gruppo promotore di una stele commemorativa da poco inaugurata, e a quelli del Gruppo Ricerca Campo A Magenta 2014-2017. Fra i 17 visitatori giunti da Israele alcuni eredi di questa storia, figli di militari che furono operativi nel campo. Con loro anche Aldo Li Gobbi, figlio del Gen. Alberto Li Gobbi, ufficiale (allora Capitano) dell’esercito che dopo l’8 settembre si unì alla Resistenza e che nel in seguito fu parte attiva dell’Aliyah Bet. E Asher Diamant, figlio di una signora di Magenta e di un militare del Campo A.
La visita, dopo i saluti e un’introduzione storica da parte del capogruppo, Col. Benny Michelsohn, presidente della Commissione di Storia militare israeliana, ha avuto inizio negli spazi privati di Villa La Fagiana, aperti nell’occasione dal proprietario. Il gruppo si è poi trasferito all’esterno, presso la stele, il cui testo a fronte in inglese è stato letto con attenzione. In conclusione l’intervento di Elisabetta Bozzi, vicepresidente dell’Anpi di Magenta che, a completamento del quadro storico, ha sottolineato il sostegno morale e fattivo del CLN all’operazione Aliyah Bet, raccontando così l’intreccio di due storie di Resistenza. Ed esprimendo inoltre gratitudine alla Brigata Ebraica “per il contributo alla nostra Liberazione”.
Un opuscolo dall’emblematico titolo Il Ponte, curato da Anpi Magenta in versione italiana e inglese, che oltre alla storia del Campo A riporta quella della Resistenza nel magentino e del ponte napoleonico sovrastante il sito, è stato infine donato ai presenti.