La riunione Ihra a Dubrovnik
Difesa della Memoria,
lotta alla distorsione
Si è aperta ieri a Dubrovnik la riunione plenaria dell’IHRA, l’organizzazione intergovernativa nata alla fine degli anni Novanta che raccoglie ormai 35 paesi con l’obiettivo di imparare in modo corretto la lezione della Shoah. Quest’anno la presidenza è affidata alla Croazia. L’Italia vi partecipa con una delegazione guidata dall’ambasciatore Luigi Maccotta. I lavori sono organizzati secondo aree tematiche affrontate in working group. Academic, education e museum and memorial. Quest’ultimo per tutto il 2023 è guidato da Simonetta Della Seta.
In ciascuno di essi si elaborano strategie, si presentano buone pratiche e si acquisiscono i risultati dei progetti di ricerca condotti e cofinanziati dall’organizzazione. Fra questi un’importante indagine italiana guidata da Silvia Guetta e Stefania Manca sulla distorsione della Shoah sui social media e per la promozione di un corretto uso di internet per l’insegnamento e lo studio della Shoah. Nel gruppo dei musei largo spazio è stato concesso alla presentazione del ventaglio di attività organizzate per la commemorazione dell’80° anniversario della rivolta del ghetto di Varsavia.
Consistente tensione si è percepita trasversalmente nei gruppi rispetto all’interpretazione del ruolo svolto dalla Bulgaria durante la seconda guerra mondiale e rispetto alle comunità ebraiche. Se è nota infatti l’azione politica promossa da alcuni rappresentanti del governo che ha evitato la deportazione di larga parte degli ebrei bulgari, sotto la lente degli storici è la responsabilità per le migliaia di ebrei periti nei campi di sterminio che vivevano nelle zone occupate dalla Bulgaria in territorio serbo e macedone. Molti gli interventi che hanno biasimato le linee interpretative adottate su questi fatti da questo Paese europeo. Oggi sono in corso le riunioni dei tre comitati, che rappresentano gli altri luoghi di dibattito presenti in IHRA, dove gli esperti, anche qui presenti quali delegati delle proprie nazioni, portano il loro contributo per la condivisione di politiche e azioni comuni. Gli argomenti che si stanno dibattendo sono l’antisemitismo e il negazionismo; Shoah, genocidi e crimini contro l’umanità; il genocidio dei rom e sinti. Nel pomeriggio è programmato un incontro con rappresentanti del governo croato e la visita alla città di Dubrovnik. L’antica Ragusa, nota come la “quinta città marinara”, è sede di una gloriosa comunità che oggi conta poche decine di persone ma conserva una sinagoga deliziosa e un piccolo museo, dove emerge fortemente la prossimità culturale con le comunità ebraiche adriatiche. Venezia e Ancona in particolare.
Amedeo Spagnoletto