Ambiente e giustizia climatica,
la lezione ebraica per l’uguaglianza
“Diversi tra uguali”, il progetto per i 75 anni della Costituzione ideato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con il Meis, si caratterizza per una messa a fuoco di varie questioni legate all’Articolo 3. Come noto, tale articolo sancisce l’uguaglianza tra i cittadini e impegna lo Stato a eliminare ogni ostacolo che possa limitarla. Ma cosa si può fare – ci si chiederà nel prossimo incontro, in programma a Venezia lunedì 19 giugno – quando a complicarne l’applicazione è “il cambiamento climatico che, di fatto, colpisce le persone più deboli e le generazioni future?”.
L’appuntamento è per le 18, nella sede dell’Ateneo Veneto, dove a discutere di “Uguaglianza: Ambiente e giustizia climatica” saranno la filosofa morale Laura Boella e lo psicoanalista e talmudista Haim Baharier. Una scelta non casuale, viene evidenziato, essendo Venezia una città fondata “sul delicato equilibrio della popolazione con l’ecosistema” oltre che un luogo di centrale importanza per lo sviluppo dell’ebraismo europeo.
Nato a Parigi nel 1947 da genitori di origine polacca, reduci dai campi di sterminio, Baharier è stato allievo di Emmanuel Lévinas e Léon Ashkenazi e ha frequentato inoltre il Maestro hassidico Israel di Gur. Tra i temi di cui si occupa ermeneusi biblica, filosofia e pensiero ebraico. Boella è stata invece professore ordinario di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente alla Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di György Lukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900, in particolare a figure come Hannah Arendt, Ágnes Heller, Jeanne Hersch, Simone Weil, Maria Zambrano ed Edith Stein. A moderare i relatori sarà Giovanni Levi, professore emerito di storia moderna all’Università Ca’ Foscari, con un saluto in apertura della presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia e dell’assessore UCEI alla Comunicazione Davide Jona Falco.
“È chiaro che quando parliamo di ambiente non possiamo più riferirci solo alla tutela del paesaggio o delle bellezze naturali che vengono normati in altri articoli costituzionali” afferma Massimiliano Boni, consigliere UCEI e responsabile del progetto. Il cambiamento climatico “causato dalle attività umane ha, infatti, conseguenze visibili sulla vita di milioni di persone, ma non tutte possono affrontarlo nello stesso modo: i più deboli, che sono anche meno responsabili delle cause, finiscono spesso per essere i più esposti”. In questo senso “è chiaro che la ‘rimozione degli ostacoli all’uguaglianza’, promossa dal secondo comma dell’Art. 3, oggi vada declinata anche in una serie di politiche a favore di chi rischia questo tipo di ingiustizia climatica”. Dal Diluvio Universale alla storia di Sodoma: interrogarsi su queste pagine ha portato la tradizione ebraica “a riflettere sulla responsabilità dell’umanità in questi contesti: se rapportiamo queste narrazioni al presente, la Torah sembra avvisarci che una cattiva relazione tra gli uomini produce squilibri non solo tra loro stessi, ma anche tra l’umanità e la natura”.
“Diversi tra uguali” non riguarda solo gli adulti: ogni incontro del progetto (inclusa questa tappa veneziana) è infatti abbinato, in contemporanea e in un locale adiacente, a “L’unità fa la differenza”: un laboratorio didattico, a cura del Meis e di CoopCulture, rivolto a bambini tra i 6 e gli 11 anni, che prende spunto dall’Articolo 3 per affrontare, con un linguaggio e degli argomenti adeguati ai bambini, i temi della convivenza civile e del contrasto alle discriminazioni di genere.