La nuova edizione del Balagan Cafè
“Bellezza dell’arte e della musica,
bellezza dello stare insieme”

Era il giugno del 2013 quando, nel giardino della sinagoga di Firenze, prendeva il via la prima edizione del Balagan Cafè. Festival culturale e momento d’incontro nel cuore di tanti fiorentini, nel segno di un’offerta ricca di stimoli per tutti i gusti e le età. Nel decimo anniversario dalla sua istituzione, il tema scelto per gli incontri in programma nei mesi estivi del 2023 è quello della “Bellezza”. La bellezza dell’arte, in una delle città che più hanno irradiato il mondo, con l’intento anche di valorizzare ciò che il Museo ebraico conserva nelle sue stanze. E inoltre “la bellezza della musica ascoltata nel nostro giardino” e “la bellezza dell’etica, della solidarietà, del vivere insieme”, come annuncia il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink nel dare appuntamento alla nuova edizione del Balagan Cafè e al suo incontro d’esordio (giovedì 22 giugno a partire dalle 19) quando proprio Fink, che ne è il direttore artistico sin dalla nascita, declinerà il significato e le sfide intrecciate a questo impegno. Il primo tassello di un percorso che si concluderà domenica 10 settembre, quando Firenze sarà città capofila per l’Italia della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Quest’anno dedicata, per l’appunto, alla “bellezza”.
La serata inaugurale del Balagan inizierà con un intrattenimento musicale, novità di quest’anno, dedicato alle “note dal mondo” e in collaborazione con l’Orchestra Multietnica di Arezzo che vedrà l’esibizione del coro CONfusion diretto da Benedetta Manfredi. Il primo concerto della stagione, dopo l’intervento di Fink, sarà un tributo al compositore Rimskij-Korsakov, e al suo ruolo nell’insegnamento della composizione ai giovani studenti ebrei che hanno preservato le testimonianze della musica klezmer e yiddish al inizio del secolo scorso nella Russia zarista. Molti dei compositori sono finiti nei lager durante la seconda guerra mondiale, ma nella biblioteca di Kiev vengono preservate le loro ricerche. A celebrare il compositore sarà un ensemble di nove musicisti, l’ensemble Horvath, capitanato da Petru Ladislau Horvath, primo violino al Maggio Musicale Fiorentino, e diretto da Reuven Mark Mozes da Israele.
A fare da sfondo al Balagan Cafè, come di consueto, sarà la cupola verde rame della sinagoga. Edificio maestoso e patrimonio sia architettonico che spirituale non solo della Comunità ebraica, ma di tutta la città. Una conferma è arrivata proprio in questi giorni, con la positiva conclusione di una campagna di fundraising volta a supportare la messa in sicurezza della torre. Esprime soddisfazione Renzo Funaro, il presidente dell’Opera del Tempio ebraico, che sovrintende i lavori. Una delle iniziative “su cui più saremo impegnati nei prossimi mesi”, racconta, e che è stata al centro di una recente assemblea ordinaria dei soci con, tra i punti all’ordine del giorno, l’approvazione e ratifica del bilancio, alcuni adempimenti statutari e una valutazione sui prossimi passi da compiere. A precedere l’assemblea una visita guidata “alla scoperta dei segreti del Tempio ebraico”, con sosta nelle cantine, una visita alla camera immersiva e alla cupola e infine alla nuova biblioteca del Tempio da poco allestita nello spazio del matroneo. A trovare dimora oltre mille libri danneggiati dall’alluvione del ’66 e poi restaurati, già in mostra nel cinquantenario.
Occhi intanto sul Balagan Cafè al via: ad organizzarlo Comunità ebraica di Firenze e Comitato Rete Toscana ebraica in collaborazione con il Museo ebraico locale, con il sostegno della Regione Toscana e un contributo di Fondazione CR Firenze nell’ambito del bando artistico e culturale.

(Nelle immagini: la passata edizione del Balagan Cafè, la visita a cura dell’Opera del Tempio Ebraico)