“Padova, bilancio in equilibrio
Ora potenziamo le iniziative”

Nuova conferma per l’avvocato Gianni Parenzo alla guida della Comunità ebraica di Padova. Al suo fianco, per proseguire il lavoro fatto in questi anni, Gina Cavalieri e Gavriel Sacerdoti. “Il Consiglio precedente è stato confermato e siamo soddisfatti del lavoro fatto. Abbiamo riportato in equilibrio il bilancio e ora guardiamo avanti”, afferma Parenzo. L’impegno per il futuro è quello di “potenziare l’attività interna: il nostro obiettivo è di coinvolgere di più i nostri iscritti, a cui chiediamo di rendere ancor più coesa e attiva la nostra Comunità”. Il periodo della pandemia, sottolinea, ha avuto “un effetto grave sulla socialità”. E gradualmente sono stati ricostruiti i momenti in comune, che per Parenzo dovranno essere implementati. “Vogliamo attivare un gruppo di iscritti che lavori con il Consiglio e con il rabbino per promuovere nuove attività sociali”, sottolinea Parenzo. In particolare si guarda al coinvolgimento dei giovani: “Sono pochi, ma è importante dare loro occasioni per partecipare”. Le future iniziative potranno inoltre contare su locali rinnovati: “Avevamo degli spazi vetusti che sono stati restaurati grazie alla Cassa di risparmio”.
Il presidente, al suo terzo mandato, richiama poi gli ottimi legami con il territorio. “Con il sindaco, con l’amministrazione comunale, con l’università, abbiamo una collaborazione importante. In particolare lavoriamo insieme attraverso la Fondazione Museo della Padova ebraica, il nostro braccio per promuovere la conoscenza dell’ebraismo e per lottare contro l’antisemitismo. Abbiamo avuto ottimi risultati dal punto di vista delle visite delle scolaresche e ci sono molti progetti in campo sulla Memoria e non solo con il Comune e con l’università che porteremo avanti”.
In questi anni si è lavorato poi per ricordare alcune figure importanti dell’ebraismo locale: “Abbiamo raccontato la storia del sindaco Giacomo Levi Civita, così come del figlio matematico Tullio. E proseguiremo in questo percorso per spiegare il contributo degli ebrei di Padova allo sviluppo della città”.