Campiello alla carriera,
premiata Edith Bruck

“Esempio di un’appassionata resistenza all’orrore delle dittature e alla lotta per la difesa dei diritti, Edith Bruck incarna un modello d’impegno civile e intellettuale e un profilo di grande umanità”.
Così la Fondazione Il Campiello nell’assegnare il suo premio speciale alla carriera alla scrittrice e poetessa di origine ungherese, sopravvissuta bambina alla deportazione in campo di sterminio. Il riconoscimento è stato conferito nelle scorse ore, nel corso di un evento dedicato alla presentazione degli autori finalisti della 61esima edizione del Campiello che si è svolto a Roma. Bruck, si legge nella motivazione, è stata scelta “per la sua esemplare parabola biografica e artistica, che ne fa una testimone d’eccezione del Novecento europeo e italiano e una coraggiosa staffetta dei suoi valori nel secolo presente”.
La Testimone della Shoah nata in Ungheria ma italiana d’adozione, “ha attraversato i confini tra popoli e tra lingue di un’Europa prima dilaniata e poi riunita: attraverso la sua opera di traduttrice ha fatto incontrare parole e versi di lingue lontane, e attraverso il suo lavoro di scrittrice in una lingua, l’italiano, non ricevuta dalla nascita ma adottata in età adulta, ha mostrato quanto quei confini possano essere labili”. Anche le frontiere fra la parola scritta teatro e cinema, si aggiunge nella motivazione, “sono state di continuo attraversate da una voce che ha saputo parlare sempre con delicatezza e con nitore”.