Censimento del patrimonio liturgico,
una nuova sfida per la Fondazione

Sono molteplici i progetti sui quali è al lavoro la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, dalla gestione della Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano (l’ex Centro Bibliografico UCEI) alla catalogazione del patrimonio monumentale e librario. Temi messi a fuoco durante una riunione del cda della Fondazione svoltasi nelle scorse ore a Roma, con diversi argomenti all’ordine del giorno. Tra gli altri il progetto di censimento delle musiche liturgiche ebraiche avviato dall’UCEI nel 2022 nel nome del rav Elia Richetti z.l e di cui la Fondazione si occuperà ora attivamente, raccogliendo una proposta giunta in questo senso, su mandato dell’Unione, dai consiglieri Saul Meghnagi e Gloria Arbib. Il cda ha espresso soddisfazione per la proposta e “gratitudine per il ruolo riconosciuto aĺla Fondazione”, deliberando la costituzione di un gruppo di lavoro per uno studio di fattibilità.
Al termine del cda una delegazione composta dal presidente della Fondazione Dario Disegni, dal vicepresidente Renzo Funaro e dai consiglieri Andreina Draghi e Gabriele Ajò si è recata al Parco Archeologico di Ostia antica assieme ad Adachiara Zevi, presidente dell’associazione Arte in Memoria, e Fausto Zevi, eminente archeologo e studioso. La delegazione ha incontrato il direttore del Parco Alessandro D’Alessio e sottolineato “la rilevanza della più antica sinagoga del Mediterraneo centrale” e la necessità “di sviluppare un percorso di messa in sicurezza e valorizzazione”.
La ricerca sul patrimonio liturgico ha consentito finora la catalogazione di oltre 800 registrazioni, partendo dal lavoro svolto dal rav Richetti insieme al figlio Ishai. Ad essere censiti ad oggi materiali presenti al Centro Bibliografico UCEI, sul portale musicaebraicaitaliana.it, nelle teche Rai, nell’archivio personale dell’ingegner Franco Segre, “che ha dato un contributo sulla tradizione piemontese” e nell’archivio del Maestro Riccardo Joshua Moretti, “che ha messo a disposizione le registrazioni del rav Richetti”. Uno dei passi ulteriori da compiere riguarda l’Archivio di Stato, “dove è stata fatta una verifica e si ritiene probabile la presenza di altro importante materiale”. Una particolare menzione è andata inoltre “al confronto – che ha riguardato diversi interlocutori – con il professor Pasquale Troìa”, che da tempo raccoglie materiale relativo alla musica liturgica.