Tradizione sefardita,
il concerto di Raiz e Radicanto
riempie la sinagoga
Sinagoga di Trieste gremita per la conclusione del festival Erev Laila, nato da una iniziativa dell’Associazione Musica Libera di Davide Casali in collaborazione con la Comunità ebraica, il Museo ebraico e il Festival Viktor Ullmann. Ad allietare gli oltre 500 spettatori presenti nel Beth haKnesset triestino la musica di Raiz e Radicanto, che hanno scaldato la platea con un concerto di brani della tradizione sefardita. Molti i mondi in connessione. “In un momento storico in cui tutto è ultraparcellizzato, nel mondo del lavoro come nell’arte abbiamo pensato a un’operazione di interazione come questa: una cosa che oggi è desueta ma che era all’ordine del giorno solo l’altro ieri”, hanno affermato Raiz e Giuseppe De Trizio dei Radicanto. “Ci piace pensare che le espressioni artistiche, benché di varia natura, siano sempre il risultato di interazione e reciproca influenza: e così l’atmosfera di un concerto piuttosto che di un disco sono spesso il risultato di altri ascolti, di visioni di film o contemplazione di opere di arte figurativa, oltre che naturalmente del personale vissuto degli artisti che lo propongono”.