“Il successo dell’AfD in Turingia,
una breccia nella diga democratica”

C’è una Germania che incoraggia il mondo ebraico ad avere fiducia nel futuro, a promuovere la vita ebraica nel paese con la realizzazione di nuovi centri e istituzioni. Ultimi esempi, la scelta della Conferenza dei rabbini europei di spostare la propria base da Londra a Monaco di Baviera e l’inaugurazione in questi giorni del Pears Jewish Campus a Berlino. Quest’ultimo rappresenta il più grande centro ebraico istituito in Germania dalla seconda guerra mondiale e si estende su oltre 80mila metri quadrati. La sua gestione è affidata alla comunità Chabad-Lubavitch di Berlino. “La Germania è uno degli unici Paesi in Europa in cui la comunità ebraica è in crescita e il clima politico è favorevole alla costruzione della vita ebraica” aveva dichiarato all’agenzia Jta il presidente della Conferenza dei rabbini d’Europa rav Pinchas Goldschmidt. A rovinare però questa atmosfera positiva i segnali arrivati dalla Turingia. Qui il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) ha conquistato per la prima volta nella sua storia la leadership di uno dei distretti statali. Il trionfo è arrivato alle elezioni locali del distretto di Zonberg, dove il candidato dell’AfD Robert Sesselmann ha battuto al secondo turno il rivale del centrodestra Jürgen Kapfer. “Questa è una breccia nella diga che le forze politiche democratiche di questo Paese semplicemente non possono accettare”, il commento di Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania. Schuster non ha usato mezzi termini e si è detto profondamente shoccato per il risultato dell’estrema destra in Turingia. “Non tutti gli elettori dell’AfD hanno sentimenti estremisti di destra. Ma il partito di cui hanno scelto il candidato è un estremista di destra secondo l’Ufficio statale per la protezione della Costituzione”, ha sottolineato il rappresentante dell’ebraismo tedesco. “Gli elettori che hanno votato per l’AfD a Sonneberg dovrebbero chiedersi seriamente se i problemi che hanno giustifichino l’elezione di un candidato di un simile partito”.
In tutta la Germania, i partiti politici tradizionali hanno giurato di non creare coalizioni di governo con i rappresentanti dell’AfD. L’agenzia di intelligence tedesca ha peraltro espressamente classificato la sezione della Turingia dell’AfD e il suo leader, Björn Höcke, come estremisti di estrema destra. Nel 2017 Höcke si era fatto notare per aver contestato la tradizione decennale della Germania di riconoscere i crimini dell’era nazista, descrivendo il memoriale della Shoah di Berlino come un “monumento alla vergogna”.
Per il direttore del Memoriale del lager nazista di Buchenwald – che si trova in Turingia -, Jens-Christian Wagner, il successo dell’AfD è una “vergogna”. Secondo lui, “è vero che non tutti coloro che hanno votato per il partito sono estremisti e razzisti, ma chi lo ha scelto ha consapevolmente votato per un partito il cui nucleo è razzista, antisemita e antidemocratico”.
L’AfD è attualmente in crescita nei sondaggi, soprattutto nelle regioni della Germania orientale. E il voto in Turingia è considerato un campanello dall’allarme per tutto il paese.