Francia, l’appello dei leader religiosi
“In lutto per la famiglia di Nahel,
ma la violenza non è una risposta”

“In qualità di leader religiosi francesi con un impegno di lunga data per l’armonia e la fraternità, desideriamo lanciare un appello al dialogo e alla pace in questi tempi difficili per i nostri quartieri e per il nostro Paese. Condividiamo il dolore della famiglia di Nahel e preghiamo per loro, soprattutto per sua madre. Sentiamo la sofferenza e la rabbia espresse. Affermiamo anche con una sola voce che la violenza non è mai una buona strada”.
A lanciare un appello per far cessare le rivolte violente – esplose dopo l’uccisione del giovane Nahel da parte di un agente di polizia – sono state le diverse autorità religiose di Francia. Dal rettore della Grande Moschea di Parigi Chems-Eddine Hafiz al Gran Rabbino rav Haïm Korsia, diversi leader musulmani, ebrei e cristiani hanno auspicato un ritorno alla calma mentre per le strade di varie città esplodeva la rabbia.
“Deploriamo profondamente la distruzione di scuole, negozi, municipi, mezzi di trasporto. I primi a subirne le conseguenze sono i residenti, le famiglie e i bambini di questi quartieri”, le parole dei rappresentanti religiosi. “In questi tempi difficili, chiediamo che venga salvaguardato e consolidato il necessario legame di fiducia tra la popolazione e le forze dell’ordine, che tanto hanno dato durante le prove che il nostro Paese ha attraversato. Incoraggiamo i nostri leader e i rappresentanti eletti della nazione a lavorare insieme, in modo responsabile, per riportare la giustizia e la pace. Che tutti i credenti siano oggi più che mai servitori della pace e del bene comune. Siamo tutti disponibili a contribuire a questo obiettivo”.
Tra i luoghi attaccati in questi giorni, anche un Memoriale della Shoah a Parigi, realizzato per ricordare i duecentomila ebrei che furono deportati dalla Francia (nell’immagine). Il Memoriale è stato deturpato con graffiti e alcuni rivoltosi sono stati ripresi mentre cercavano di bruciare la bandiera francese issata nelle sue vicinanze. Il Congresso ebraico europeo ha definito l’atto vandalico “una vergognosa mancanza di rispetto per la memoria delle vittime della Shoah” e ha invitato a una condanna inequivocabile e a far sì “che i responsabili ne rispondano”.
Sul caso è intervenuto anche il governo israeliano. Il Premier Benjamin Netanyahu ha parlato di una “estrema preoccupazione” rispetto alle “manifestazioni e le ondate di antisemitismo che attraversano la Francia”. “Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad aggressioni criminali contro obiettivi ebraici”, la denuncia di Netanyahu. “Condanniamo fermamente questi attacchi e sosteniamo il governo francese nella sua lotta contro l’antisemitismo”.