Fiume ebraica, tra passato e futuro
Una storia che non può essere declinata esclusivamente al passato, ma che ha ancora molto da dire e offrire all’insieme della società. Testi letterari, ricerche e testimonianze hanno contraddistinto un intenso pomeriggio di approfondimento dedicato alla Fiume ebraica, svoltosi nella Casa del Ricordo di Roma con un contributo tra gli altri dell’associazione Progetto Memoria e della Fondazione Museo della Shoah. “Quella degli ebrei fiumani è una grande storia e non può limitarsi all’esclusivo per quanto necessario racconto della Shoah. Una storia che è parte del tessuto connettivo della città nel dispiegarsi dei secoli” il benvenuto di Donatella Schürzel, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. In evidenza il contributo di una figura intellettualmente tra le più stimolanti come Paolo Santarcangeli, scrittore e poeta, di cui è stato appena ripubblicato il libro “In cattività babilonese”.
Tra i protagonisti della conferenza la vicepresidentessa della Comunità ebraica fiumana Rina Brumini e il testimone Gianni Polgar, nato a Fiume nel 1936: una delle colonne di Progetto Memoria. “L’ebraismo fiumano non è soltanto Shoah. Ma anche tanta vita, cultura e arte” ha affermato Brumini, che è anche una delle esponenti di spicco della comunità degli italiani di Fiume, tratteggiando l’impegno di una realtà oggi numericamente ridotta ma molto attiva e percepita. Sia nelle date “ufficiali”, come nel caso della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che in altre occasioni d’incontro. “Ero un bambino di tre anni quando lasciai Fiume. I ricordi fisici sono ben pochi, ma una certa ‘fiumanità’ è sempre rimasta presente dentro casa”, la testimonianza di Polgar. “Non ci sono mai tornato. Ora voglio farlo, con i miei figli e nipoti. Voglio trasmettere loro qualcosa del mondo da cui provengono”.
Tanti i nomi evocati nel corso della conferenza, preceduta da un evento alla Camera dei deputati su “Fiumani: anniversari e nuove strategie” su invito del parlamentare Simone Billi: da Leo Valiani, uno dei padri dell’Italia democratica e repubblicana, al presidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane Pietro Blayer.
L’evento, moderato dalla giornalista Rosanna Turcinovich, ha visto anche intervenire tra gli altri Franco Papetti dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, Emiliano Loria della Società di Studi Fiumani, Federico Goddi della Fondazione Museo della Shoah. Tra il pubblico, molto numeroso, il campione olimpionico Abdon Pamich.