Guido Sessa (1964-2023)
“L’eredità del professor Guido Sessa continuerà a prosperare attraverso i semi della curiosità che ha piantato in innumerevoli studenti e attraverso gli inestimabili contributi che ha dato alla scienza e all’agricoltura”. Così l’Associazione degli studiosi e degli scienziati italiani (Aissi) nel ricordare lo scienziato Guido Sessa, morto a 59 anni in Israele, dove si era trasferito dall’Italia nel 1983. Qui Sessa aveva conseguito una prima laurea all’Università Ebraica di Gerusalemme, specializzandosi in agraria e conseguendo un master e un dottorato di ricerca presso il prestigioso Weizmann Institute of Science. Sessa ha proseguito gli studi negli Stati Uniti per poi tornare in Israele, dove ha ottenuto la cattedra di professore ordinario presso il dipartimento di scienze vegetali dell’Università di Tel Aviv, assumendo anche la guida della School of Plant Sciences and Food Security.
“Gli interessi di ricerca del professor Sessa erano profondamente radicati nello studio dei meccanismi molecolari che regolano l’immunità e la suscettibilità delle piante ai patogeni batterici. Con una dedizione incrollabile alla scienza, il suo laboratorio ha adottato un approccio poliedrico. – spiegano i colleghi dell’Aissi, ricordandolo con affetto – Da un lato, hanno utilizzato la biologia molecolare, la genomica funzionale e la proteomica per svelare eventi di riconoscimento e percorsi di segnalazione nelle piante. D’altra parte, hanno utilizzato strategie genetiche e biochimiche per sezionare i fattori di virulenza batterica. Questa dualità di approccio non solo gli è valsa la riverenza tra i suoi coetanei, ma ha anche fatto passi da gigante nello sviluppo del controllo delle malattie in agricoltura”.
Il lavoro di Sessa, evidenziano ancora i colleghi, si è rivelato determinante in particolare negli ultimi anni nel fornire obiettivi e strategie biotecnologiche contro patogeni significativi, salvaguardando così il sostentamento stesso delle nostre comunità. “Onoriamo la sua memoria – il saluto dell’Aissi – continuando la ricerca della conoscenza e dell’eccellenza che ha esemplificato. Guido, ci mancherai, ma la tua luce continuerà a guidarci”.
Sia il suo ricordo di benedizione.
(Foto dal sito dell’Aissi)