“Laicità, fondamentale difenderla
nella lotta contro i radicalismi”

La calma è tornata per le strade francesi, ma nel Paese continua la discussione rispetto a quanto accaduto dopo l’uccisione di Nahel M., ferito a morte da un poliziotto. Una uccisione che ha scatenato violenze e disordini in tutta la Francia, facendo riesplodere un disagio e una rabbia diffusa in alcuni settori della società. A interrogarsi sulla situazione anche il mondo ebraico francese, interpellato dai media locali. Tra le voci chiamate a dare una propria valutazione, il presidente del Consistoire de France, l’organo di rappresentanza dell’ebraismo francese, Élie Korchia. 
A colloquio con Le Figaro, Korchia ha espresso preoccupazione per l’antisemitismo presente oltralpe. Ma ha anche detto di voler “rimanere ottimista” rispetto all’atmosfera che si respira a livello nazionale dopo il caso Nahel e le successive violenze. “Non credo che si tratti di un peggioramento irreversibile, quanto piuttosto di un avvertimento della situazione sociale del nostro Paese, in particolare di alcuni nostri giovani, e degli eccessi inaccettabili che dobbiamo riuscire a prevenire”, la lettura di Korchia. 
Al presidente del Consistoire il quotidiano conservatore Le Figaro chiede poi se i disordini recenti non siano la dimostrazione del fallimento del modello di laicità promosso dalla Francia. “Non credo che l’ideale della laicità sia stato minato, anche se mi è chiara la portata della crisi che abbiamo appena vissuto. – la replica di Korchia – Credo fermamente che il rispetto della laicità e dei valori repubblicani che essa racchiude sia essenziale nella lotta che dobbiamo condurre contro la radicalizzazione e l’estremismo che ci minacciano”.
Una lotta che deve dirigersi anche nei confronti dell’antisemitismo, un pericolo costante per l’ebraismo francese. “Nonostante la genuina volontà delle autorità pubbliche di combatterlo, attraverso i vari piani messi in atto negli ultimi due decenni, gli atti e gli attacchi antisemiti continuano ad essere molto numerosi. Per citare un solo dato, – l’allarme lanciato da Korchia – sebbene la comunità ebraica francese rappresenti meno dell’1 per cento della popolazione, più del 61 per cento degli atti antireligiosi contro individui sono diretti contro cittadini di fede ebraica”.
Urgente, sottolinea il presidente del Consistoire, è intervenire a livello diffuso. Così come impellente è anche lavorare per “combattere la banalizzazione dei discorsi antisemiti, in particolare nei media”.