Museo della Shoah di Roma,
via libera all’unanimità
Sì unanime del Senato alla costituzione di un Museo della Shoah a Roma. Il provvedimento approvato nelle scorse ore, con il voto favorevole dei 157 senatori presenti, è stato varato dal Consiglio dei ministri in marzo e passerà ora all’esame della Camera. “Credo che con l’istituzione di questo Museo venga sanato un grave vulnus da parte della Repubblica, perché un museo che ci dia la memoria della Shoah esiste in tutte le grandi capitali occidentali e, quindi, è bene che ci sia anche in Italia”, le parole del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a Palazzo Madama. “Lo ritengo pertanto un atto qualificante. Altre iniziative ci sono state, e ricordo il museo di Ferrara, ma il fatto che esista non significa che non ce ne possa essere un altro nella città di Roma: abbiamo assolutamente il dovere di coltivare la Memoria di quella che è stata la Shoah, per la quale ritengo che ci sia stata un’unicità storica dell’orrore”.
“Ringrazio il presidente Mario Venezia per il lavoro che ha fatto negli ultimi anni per tenere viva la memoria di questo evento e avrà al mio fianco tutto il sostegno, affinché la Fondazione possa prendere e gestire accuratamente il Museo. Ringrazio tutti gli amici della Comunità ebraica (in aula una delegazione guidata dal neo presidente Victor Fadlun, ndr), che vedo seduti in tribuna qui in Senato” ha ancora affermato il ministro, il cui intervento ha preceduto le dichiarazioni dei vari rappresentanti dei partiti e le operazioni di voto. Ad illustrare in precedenza i tratti salienti del provvedimento era stata la relatrice, Giusy Versace. Il comma 1 dell’articolo 1, ha spiegato in apertura di seduta, “prevede la partecipazione del Ministero della cultura alla Fondazione Museo della Shoah costituita nel 2008 proprio dalla mission di dare impulso alla costruzione del Museo nazionale della Shoah a Roma e la partecipazione è finalizzata alla realizzazione del suddetto museo, nonché a contribuire a tenere viva la memoria della tragedia della Shoah”. Il comma 2, invece, “affida la gestione del Museo alla Fondazione stessa”. Il comma 3, modificato nel corso dell’esame in Commissione, stabilisce ancora “che la Fondazione Museo della Shoah è sottoposta alla vigilanza del Ministero della cultura secondo le modalità previste dalla normativa vigente, che prevede di fatto il coinvolgimento della Fondazione”. Rispetto al testo presentato dal governo, ha detto Versace, “è stata soppressa la disposizione che attribuiva al medesimo Ministero la programmazione delle attività museali anche tenuto conto degli indirizzi della Presidenza del Consiglio”. Per la realizzazione e il funzionamento del Museo, il comma 4 autorizza infine “la spesa di 4 milioni per l’anno 2023, 3 milioni per l’anno 2024, 3 milioni per l’anno 2025 e 50mila euro annui a decorrere dall’anno 2026, provvedendo alle relative coperture finanziarie”. Commentando in marzo la decisione del governo, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni aveva affermato: “È uno sforzo del governo importante ed è apprezzato l’impegno del ministro Sangiuliano, che come contributo va ad integrare tutti gli sforzi che già sono in campo attraverso la Fondazione Museo della Shoah di Roma, già impegnata responsabilmente sul modo in cui procedere alla realizzazione del Museo, su cui dovranno essere assunte importanti definizioni di luogo. È da realizzarsi in tempi brevi e integrarsi nella rete nazionale dei memoriali e siti, a partire dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara e dal Memoriale della Shoah di Milano”.