Israele e la riforma della giustizia:
la Knesset riunita, in piazza la protesta

È in corso alla Knesset, il Parlamento d’Israele, la seduta che dovrebbe portare all’approvazione della prima parte della controversa riforma della giustizia voluta dal governo Netanyahu. Quella che riguarda la cosiddetta “clausola di ragionevolezza”, il cui obiettivo è quello di togliere alla Corte suprema la possibilità di intervenire sui provvedimenti amministrativi. “La situazione attuale non è democrazia, non è degna di uno Stato di diritto. L’Alta Corte di Giustizia non determinerà ciò che è ragionevole, saranno i ministri a farlo” le parole in aula di Simcha Rothman, attuale presidente della Commissione Costituzione, Legge e Giustizia della Knesset e tra gli ideatori della riforma. A contestarla, tra gli altri, le molte decine di migliaia di manifestanti che hanno preso parte a una marcia che, iniziata da Tel Aviv, è arrivata in queste ore a Gerusalemme. Giunti nella Capitale, i manifestanti hanno formato una catena umana dal Kotel (il Muro occidentale) fino al Parlamento. Il rischio, evocato nei loro cartelli e slogan, è che Israele possa perdere la sua identità democratica. Ad opporsi alla riforma anche gli oltre mille riservisti dell’aviazione che, in una lettera inviata ai vertici militari e ai parlamentari, annunciano l’intenzione di non offrirsi più come volontari in caso di via libera al progetto.Nell’occasione della sua recente visita a Washington, il Capo dello Stato Isaac Herzog aveva affermato: “Stiamo attraversando un acceso dibattito come società. Un dibattito che rappresenta anche una virtù e un tributo alla grandezza della democrazia israeliana, che appare forte e resistente”. Herzog si era poi rivolto al padrone di casa, il presidente Usa Joe Biden, dicendo di condividere il suo appello passato sulla necessità che la riforma segua un iter di condivisione.
Di queste ore anche la notizia che al primo ministro Netanyahu è stato impiantato un pacemaker. “L’operazione è stata portata a termine con successo”, ha reso noto il centro medico Sheba di Tel ha-Shomer. Già nel pomeriggio il premier dovrebbe essere dimesso dall’ospedale e partecipare lui stesso ai lavori della Knesset.