Il lavoro della redazione
e l’impegno di informare
Lo scorso 4 agosto, senza alcun preavviso, è stata comunicata e imposta a questa redazione la sospensione di tutte le pubblicazioni fino alla riapertura degli uffici UCEI – chiusi dal 6 al 27 di questo mese – nell’attesa di concludere le procedure di insediamento di un nuovo direttore responsabile, che si protraggono ormai da oltre tre mesi. Una decisione unilaterale “che è senza precedenti e colpisce testate giornalistiche che sono state quotidianamente presenti all’appuntamento con il lettore nei loro 15 anni di storia” sottolineava l’insieme della redazione in un comunicato sindacale pubblicato il 4 agosto stesso, nell’ultimo notiziario quotidiano che è stato possibile inviare. È forse sfuggito all’ente editore che la redazione è un organismo vivente. I redattori devono andare in ferie, seguendo una turnazione razionale ed equilibrata (che peraltro era stata pianificata per tempo), ma l’organismo vivente non può certo cessare di esistere nella sua totalità, come si è voluto decretare con questo ingiustificato atto di prevaricazione.
Molti i fatti di cui non abbiamo potuto scrivere e informarvi, dal 4 agosto ad oggi. Ad esempio non è stato possibile aggiornarvi rispetto ai nuovi sviluppi ed eventi in atto nella società israeliana, alle prese con una spaccatura interna sempre più lacerante innescata dal progetto di riforma della giustizia e costretta al tempo stesso a confrontarsi con la minaccia mai sopita di un terrorismo di matrice palestinese che è tornato a colpire e uccidere. Né raccontarvi l’arrivo nelle sale italiane di grandi film come l’attesissimo “Oppenheimer” di Christopher Nolan, dedicato alla figura del fisico ebreo Julius Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica, e dei film israeliani presentati al Festival internazionale del cinema di Locarno, giunto quest’anno alla settantaseiesima edizione. Né approfondire le nuove lacune e mancanze che l’Italia sta dimostrando nel fare i conti con il proprio passato, come il caso della canzone antisemita scritta in gioventù dal portavoce della Regione Lazio ha tristemente confermato appena pochi giorni fa. E ancora, non abbiamo potuto raccontarvi la scomparsa di alcune figure di immenso valore che hanno lasciato un segno profondo nell’ebraismo italiano. Dallo storico presidente della Comunità ebraica livornese Samuel Zarrough, uno dei molti ebrei di Libia che hanno avuto successo anche in Italia, allo scrittore e studioso della Shoah Bruno Segre (confuso da varie testate con l’ultracentenario avvocato e attivista per i diritti omonimo, in un cortocircuito informativo allarmante). Questo e naturalmente molto altro, spaziando dalla cronaca al costume, dalla cultura allo sport.
In queste tre settimane e oltre di assenza forzata dal lettore, la redazione non è certo rimasta con le mani in mano. Proseguendo il suo impegno su vari fronti, dai nuovi contenuti da proporre al necessario aggiornamento professionale, al lavoro con le tirocinanti della SSLMIT, la prestigiosa Sezione di Studi in Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste, che ovviamente non si è fermato. Uno sforzo propedeutico alla realizzazione del notiziario settimanale multilingue. Tra i temi al centro dell’attenzione la prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica nel segno della “Bellezza”, i grandi eventi e le grandi mostre in preparazione, passando anche da un’analisi e interpretazione degli ultimi eventi relativi ad Israele. Questioni sulle quali il lettore tornerà ad essere informato a partire da oggi, con aggiornamenti quotidiani sulla home del portale www.moked.it e attraverso i social network. La redazione continuerà a dedicarsi inoltre alla realizzazione del giornale ebraico dei bambini DafDaf.
Tutto ciò continuerà ad essere possibile grazie alla disponibilità manifestata dal direttore uscente, che dal Primo Giugno scorso, raccogliendo una sollecitazione dell’ente, sta garantendo i requisiti di legge necessari.