Memoria interiore
e memoria collettiva:
la Giornata della Cultura
riparte da Bruxelles

Sarà la grande sinagoga di Bruxelles ad ospitare, domenica mattina, la cerimonia inaugurale della 24esima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. La scelta di una delle città simbolo del continente e dell’Europa unita va nella direzione di valorizzare il ruolo svolto “dalla nostra realtà come attore chiave nella lotta contro i pregiudizi”. È il pensiero espresso da François Moyse, il presidente dell’Associazione europea per la conservazione del patrimonio ebraico (AEPJ) cui spetta l’organizzazione della Giornata, in una intervista con Tribune Juive.
Il tema adottato dai paesi aderenti è la Memoria. Con l’unica eccezione dell’Italia ebraica, che sarà protagonista il 10 settembre con un programma incentrato sulla bellezza e le sue molteplici sfumature e irradiazioni nell’ebraismo (come capofila è stata indicata Firenze, che raccoglie il testimone da Ferrara). Memoria come tramite tra le generazioni e impegno per la consapevolezza. Un tema, sottolinea l’AEPJ, “che ha diverse dimensioni: comprende sia ricordi interiorizzati e personali di ciò cui abbiamo assistito, sia commemorazione collettiva ed esterna di ciò che non esiste più”. La Memoria, chiosa l’AEPJ, “è in una certa misura senza tempo”. Eppure, si aggiunge, “è anche radicata nel tempo stesso, descritta e definita a partire dal momento in cui è stata creata”. Un doppio registro che farà da collante tra le diverse iniziative proposte dall’Europa ebraica al pubblico della Giornata, da Stoccolma a Madrid, da Parigi ad Atene. In evidenza anche il patrimonio materiale e immateriale degli itinerari ebraici promossi sotto il coordinamento dell’AEPJ, con il sostegno del Consiglio d’Europa, e l’obiettivo di far conoscere a una platea sempre più ampia “siti archeologici, sinagoghe storiche, cimiteri, vasche per le abluzioni, quartieri ebraici, monumenti e memoriali”.
Alla cerimonia nella capitale belga parteciperanno i rappresentanti del Consiglio d’Europa, del Parlamento Europeo e della Commissione europea. Proprio da Bruxelles, inaugurando uno dei primi incontri di un gruppo di lavoro ad hoc, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito che “la lotta all’antisemitismo è importante per l’insieme della società, ed è uno sforzo che deve essere intrapreso a ogni livello: locale, regionale, nazionale, europeo”. Evidenziando anche come, senza ebrei, l’Europa perderebbe la propria identità.
Nella locandina della Giornata è impressa la parola ebraica “Zikaron” (Memoria), anche ad esprimere il vuoto lasciato, in termini di vite e cultura annientate, dalla Shoah. Un messaggio in continuità con la scorsa edizione della Giornata, che aveva preso il via dalla cittadina di Schirmeck in Alsazia con un’emozionante cerimonia: il ritorno, nella locale sinagoga, di un antico Sefer Torah messo in salvo dall’amico cristiano di un giovane ebreo deportato nei campi di sterminio. Dall’Europa al Nord Africa, da Gerusalemme in Alsazia: un avventuroso viaggio nel segno del ricordo e del rispetto per l’altro.