Hamas mette in scena il volto “umano” Macron: Spregevoli
Mia Schem, 21 anni, occhi sbarrati dalla paura, è il primo ostaggio obbligato da Hamas a parlare in video. Sessanta secondi, filmati dal gruppo terroristico, in cui la giovane racconta in ebraico di trovarsi a Gaza. È tra i rapiti del rave nel deserto vicino al kibbutz Re’im, dove i terroristi hanno assassinato 260 persone. È stata trascinata nella Striscia dai suoi aguzzini lo scorso 7 ottobre, assieme ad altre 198 persone, tra cui molti bambini die kibbutz vicini. Da allora degli ostaggi si sa poco o nulla. Fino a ieri. Mia dichiara di aver ricevuta assistenza, di essere stata operata a Gaza per tre ore e di avere una brutta ferita al braccio. “Va tutto bene”, afferma guardando dritto nell’obiettivo. “Chiedo solo di riportarmi a casa dai miei genitori, dai miei fratelli. Per favore, portateci fuori di qui il prima possibile”. La madre, Kerem Schem, quando ha visto il video ha urlato. Non sapeva se la figlia fosse viva o morta. Quei sessanta secondi hanno riacceso le speranze. “È terrorizzata, soffre molto e vedo che dice quello che le dicono di dire”, ha sottolineato Schem in una conferenza stampa organizzata oggi davanti ai media internazionali. “Faccio appello a tutti i leader mondiali: riportate la mia bambina a casa”.
Dopo la pubblicazione del video, l’esercito israeliano ha avvertito che Hamas sta cercando subdolamente di presentarsi come un movimento dal volto umano. Invece “è un’organizzazione terroristica assassina, responsabile dell’uccisione e del rapimento di neonati, donne, bambini e anziani”. L’esercito ha aggiunto di essere a stretto contatto con la famiglia Schem. Per il momento non ci sono altre informazioni sugli ostaggi. Il governo del premier Benjamin Netanyahu ha affidato a Gal Hirsch, generale in pensione, il ruolo di coordinatore dei prigionieri e dei dispersi.
Da Gaza, alcuni esponenti di Hamas hanno diffuso notizie secondo cui alcuni prigionieri sarebbero morti durante i bombardamenti israeliani. Affermazioni che non hanno ricevuto nessuna conferma. Uno dei portavoce del gruppo terroristico, Abu Obeida, su Telegram sostiene che “decine di ostaggi” sono nascosti in “luoghi sicuri e nei tunnel”. Israele ha più volte cercato di distruggere la rete di cunicoli costruita da Hamas e usata per attaccare, per ripararsi, per spostare armi e altro materiale. E ora probabilmente per incarcerare decine di prigionieri con cittadinanze da tutto il mondo.
Dopo la giovane Mia, le autorità di Gerusalemme si attendono altri filmati simili. “Questo è terrore psicologico da parte di Hamas contro i cittadini di Israele”, spiega Daniel Hagari, portavoce dell’esercito. Secondo i media israeliani, Mia Schem potrebbe essere stata scelta per il primo video perché ha la doppia cittadinanza israelo-francese. Il gruppo terroristico, dopo la mattanza del 7 ottobre, prova a ingannare l’opinione pubblica internazionale, mostrando di non voler fare male a cittadini stranieri. Al video il presidente francese Emmanuel Macron ha replicato con durezza, dichiarando di “condannare la vergogna del rapimento di persone innocenti e la loro spregevole messa in scena”. Macron ha chiesto l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi, senza condizioni, e ha annunciato una imminente visita in Israele come segno di solidarietà al paese sotto attacco.
Intanto il sito di news Makor Rishon spiega che le famiglie dei rapiti e dispersi si sono organizzate in due associazioni. Entrambe hanno posizionato delle tende davanti al quartier generale dell’esercito a Tel Aviv. Una raccoglie i parenti di oltre cento ostaggi e ha criticato il governo Netanyahu. All’esecutivo chiede di adottare tutte le misure necessarie per costringere Hamas a rilasciare immediatamente i prigionieri. Anche attraverso pressioni sui paesi che lo sostengono. La seconda associazione unisce le famiglie di quattro degli ostaggi e ha espresso sostegno al governo. La richiesta in questo caso è di prendere il controllo di Gaza e salvare i rapiti con un‘operazione militare.