GUERRA – Generale Amidror: Interverremo comunque
Quattordicesimo giorno dall’inizio della guerra scatenata da Hamas contro Israele. In mattinata nel sud del paese sono tornati a suonare gli allarmi per i missili sparati da Gaza. Oltre 7000 quelli lanciati dall’inizio del conflitto. Nella notte l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito circa cento obiettivi nella Striscia di Gaza. In uno degli attacchi è stato eliminato Amjad Majed Muhammad Abu ‘Odeh, uno dei terroristi di Hamas che ha partecipato ai massacri dello scorso 7 ottobre.
Sul confine nord è ora il movimento terroristico Hezbollah a cercare di infiltrarsi in territorio israeliano. Almeno uno dei suoi uomini, riporta l’emittente locale Kan, ha varcato oggi il confine con il Libano e ha raggiunto il moshav (villaggio agricolo) Margaliot, vicino al confine settentrionale d’Israele. C’è stato uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza presenti sul territorio. “I soldati stanno cercando sospetti nell’area”, ha dichiarato il portavoce militare israeliano. Tre terroristi di Hezbollah sono stati identificati ed eliminati con un attacco aereo. L’esercito al momento non ha specificato se fossero legati all’incidente a Margaliot.
Nel frattempo continuano i preparativi per la prossima fase della guerra a Hamas. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha illustrato i punti principali nel corso di una riunione alla Knesset. “Siamo nella prima fase, in cui si sta svolgendo una campagna militare con attacchi aerei. – ha spiegato Gallant – Successivamente ci sarà la manovra via terra per sconfiggere e distruggere Hamas”. Una seconda fase prevederà la continuazione dei combattimenti, ma a un’intensità minore. L’esercito sul terreno si occuperà di “eliminare le sacche di resistenza”.
La terza fase, ha concluso il ministro della Difesa, “sarà la creazione di un nuovo regime di sicurezza nella Striscia di Gaza, la rimozione di ogni responsabilità di Israele per la vita quotidiana nella Striscia” e nuove garanzie per i cittadini di Israele e per i residenti dell’area sul confine.
Il maggiore generale dell’esercito Yaakov Amidror ha spiegato che la presenza a Gaza dei 203 ostaggi rapiti da Hamas non sarà un deterrente. Rispondendo a una domanda di Pagine Ebraiche durante un incontro organizzato dalla Europe Israel Public Affairs, Amidror ha sottolineato come l’intervento presto ci sarà. “Hamas pensa di usare gli ostaggi, tra cui bambini, donne e anziani, per impedire il nostro intervento. Ma non accadrà. Noi interverremo e nel frattempo raccoglieremo ogni informazione o indizio di intelligence sui rapiti. Appena emergerà qualcosa, faremo di tutto per liberarli. È una situazione molto delicata, di cui teniamo conto nei nostri piani di azione e nelle nostre strategie. – ha spiegato Amidror – Ma l’operazione nel suo complesso andrà avanti”.