Fondazione per i Beni Culturali Ebraici
Da Gorizia a Siena, un programma
per trasmettere il sapere

Dal filosofo Carlo Michelstaedter al glottologo Graziadio Isaia Ascoli, passando dalla giornalista Carolina Luzzatto: la prima donna italiana a dirigere un quotidiano. Molte personalità illustri riposano nel cimitero ebraico di Valdirose a Nova Gorica. A ricordarne le storie arriva l’iniziativa della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia per il 2025, quando la città slovena e la sua vicina Gorizia un tempo divise dalla cortina di ferro saranno entrambe capitali europee della cultura: il restauro del cimitero ebraico con l’obiettivo di farne un luogo sempre più vivo di trasmissione di saperi, una finestra aperta sulla “Gerusalemme dell’Isonzo”.
Un impegno centrale per la Fondazione, ha affermato il suo presidente, Dario Disegni, aprendo i lavori del cda riunito oggi a Firenze. Il prossimo, ha esordito, “sarà un anno di gravosi impegni per portare avanti progetti di grande rilevanza avviati nel quadriennio in via di conclusione e per fare fronte a nuove responsabilità affidate dall’Ucei alla Fondazione”. Tra gli altri un lavoro di approfondimento sulle fonti musicali liturgiche “che si affianca alla recente concessione per la gestione e la valorizzazione del Centro Bibliografico, rilanciato nel 2023 e ora ridenominato Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano Tullia Zevi”, ha spiegato Disegni. L’agenda prevede anche iniziative di carattere strutturale come la schedatura dei beni culturali ebraici nelle diverse regioni, il proseguimento della catalogazione dei libri ebraici antichi nelle biblioteche delle Comunità e dello Stato, la promozione del turismo culturale a carattere ebraico, la realizzazione di nuovi restauri, la promozione di convegni e ricerche.
La riunione è stata organizzata nel capoluogo toscano con l’occasione della mostra “Gli ebrei, i Medici e il Ghetto di Firenze” inaugurata ieri a Palazzo Pitti e “di cui la Fondazione è partner, avendo collaborato e sostenuto la realizzazione del video e del plastico tridimensionale che conclude l’esposizione”, sottolinea Disegni. A precedere la riunione del cda un sopralluogo nella sinagoga di Siena danneggiata da poco da un terremoto. “Un atto simbolico ma concreto: ci stiamo mobilitando con uno stanziamento di risorse ma anche sul versante fundraising”, spiega Disegni. In preparazione anche un convegno, “Am ha Sefer – Il popolo del libro”, che si terrà a Roma il 21 novembre per parlare di “lettori e bibliofili nell’Italia ebraica tra il XVII e il XX secolo”.