GUERRA – Ottomila razzi su Israele in 20 giorni

Gli allarmi risuonano nel centro d’Israele, a Tel Aviv, Holon, Rishon Lezion. Poi al sud, ad Ashkelon e Ashdod. A Petah Tikvah, a pochi chilometri da Tel Aviv, un missile ha centrato un edificio e danneggiato diverse abitazioni. Nel ventesimo giorno del conflitto, i terroristi di Hamas continuano a sparare razzi contro le città israeliane. Oltre ottomila quelli lanciati dall’inizio dell’aggressione. Un arsenale costruito in questi anni grazie anche a Hassan al-Abdullah, uno dei capi dell’unità missilistica del gruppo del terrore. L’esercito ha annunciato di averlo eliminato in queste ore con un attacco aereo. Missioni simili sono state condotte in diverse aree della Striscia di Gaza con inviti alla società civile ad allontanarsi dai luoghi bersaglio dei bombardamenti. Le forze armate hanno diffuso un audio tra un ufficiale israeliano e un residente di Gaza. Hamas sta impedendo ai civili di evacuare il sud della Striscia per sfuggire agli attacchi, spiega nella conversazione il residente di Gaza.
Dall’inizio dell’aggressione continua il riconoscimento delle vittime: oltre 1400 le persone assassinate dai terroristi di Hamas e Jihad islamica, più di 5400 i feriti. Nelle mani dei movimenti del terrore, nascosti nei tunnel, ci sono almeno 224 ostaggi, secondo quanto diffuso dall’esercito israeliano. Trenta sono minori.
Nella Striscia l’esercito israeliano si prepara ad entrare anche via terra. Lo ha confermato il primo ministro Benjamin Netanyahu ieri sera in diretta televisiva e lo ha ribadito oggi Benny Gantz, ministro e membro del gabinetto di guerra. Parlando alla stampa, Gantz ha spiegato che la missione via terra rappresenta solo la prima fase di una guerra a Hamas che si prospetta lunga. Servirà, ha dichiarato, “uno sforzo combinato” che includerà “aspetti di sicurezza, governativi e sociali”. Per avere risultati definitivi, ha aggiunto, ci vorranno anni. Tra gli obiettivi, garantire la sicurezza delle comunità che si trovano sul confine con Gaza, teatro dei massacri di Hamas. Più nell’immediato, liberare gli oltre duecento ostaggi. “Stiamo usando tutti i mezzi a nostra disposizione”, ha affermato Gantz, per trovare i rapiti e liberarli.
Nel clima di queste settimane, il presidente israeliano Isaac Herzog ha condiviso una storia positiva. “Mi ha commosso molto incontrare un eroe israeliano a Rahat, Youssef Alziadna, che in quel giorno buio, con straordinario coraggio e determinazione, ha salvato almeno 30 giovani, tra cui alcuni già feriti, durante l’attacco al festival musicale di Re’im”, ha raccontato Herzog. Parte della minoranza beduina, Alziadna ha spiegato al presidente di essere “un cittadino israeliano e sapevo che dovevo intervenire e salvarli”.