GUERRA – 24esimo giorno
Liberata una soldatessa
Cresce pressione Idf su Gaza

L’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno annunciato di aver liberato la soldatessa Ori Megidish, rapita il 7 ottobre scorso da Hamas. Il salvataggio è avvenuto durante un’operazione militare via terra nella Striscia di Gaza. “La soldatessa è stata sottoposta a esami medici, le sue condizioni sono buone e ha incontrato la sua famiglia”, si legge in un comunicato congiunto di esercito e Shin Bet.
Le forze di sicurezza israeliane hanno dichiarato di aver colpito 600 obiettivi legati ai gruppi del terrore palestinese a Gaza nelle ultime 24 ore. Da venerdì è iniziata un’azione via terra nel nord della Striscia. Ora, spiegano i portavoce militari, ulteriori forze hanno fatto il loro ingresso in altre aree dell’enclave controllata da Hamas. L’obiettivo è quello di tagliare fuori i terroristi e isolarli nell’area settentrionale dell’enclave. A metà mattina, secondo fonti palestinesi, i carri armati israeliani hanno preso posizione alla periferia di Gaza City e bloccato una strada chiave che collega il nord di Gaza al sud. “Durante la notte, le nostre truppe hanno eliminato decine di terroristi barricati nelle case”, ha spiegato il portavoce delle Idf (Israel Defence Forces), Daniel Hagari. La giornata è stata segnata anche da un attacco terroristico a Gerusalemme. Un agente di polizia è stato accoltellato da un attentatore nei pressi di una fermata della metropolitana leggera della capitale israeliana. L’agente è stato ricoverato d’urgenza ed è in condizioni stabili, mentre il suo assalitore è stato eliminato.
L’allerta rimane alta in tutto il paese, in cui continuano a risuonare le sirene antimissile. Sia dalla Striscia sia dal sud del Libano, Hamas e Hezbollah attaccano con razzi – oltre ottomila quelli sparati da inizio conflitto – e colpi di artiglieria, costringendo migliaia di civili a trovare riparo nei bunker. La stessa Gerusalemme in queste ore è stata tra i bersagli.
L’aviazione militare israeliana ha risposto, bombardando le postazioni di lancio. Una delle basi colpite era in Siria, a dimostrazione di come i fronti sono molteplici. Area sensibile anche la Cisgiordania. Qui sono state avviate operazioni congiunte di Shin Bet – l’intelligence interna – e Idf per arrestare una cinquantina di uomini di Hamas e di altre cellule del terrore. Sempre lo Shin Bet ha avvertito il governo di un altro elemento di possibile destabilizzazione nella zona: attacchi di estremisti israeliani contro i palestinesi nell’area. Rivolto al canale 13, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha parlato di “un fenomeno noto” sottolineando la necessità di evitare che la zona “si infiammi”.
All’interno dei confini nazionali, l’attenzione è verso la minoranza araba-israeliana. Dall’inizio del conflitto, le procure israeliane hanno presentato 34 incriminazioni contro arabi israeliani accusati di incitamento al terrorismo