GUERRA – 25ESIMO GIORNO Due soldati israeliani caduti a Gaza, altri feriti. Missili anche dallo Yemen

Nel venticinquesimo giorno del conflitto, le forze di difesa israeliane (Tsahal) sono impegnate “in feroci battaglie contro i terroristi di Hamas” nel cuore della Striscia di Gaza. Lo riferisce il portavoce militare Daniel Hagari, parlando dell’operazione israeliana via terra in corso nella Striscia. In queste ore sono stati eliminati decine di terroristi di Hamas, mentre due soldati israeliani sono morti nello scontro e due sono stati feriti gravemente. I caduti sono Roei Wolf e Lavi Lipshitz, entrambi di 20 anni e in servizio nell’unità di ricognizione della Brigata di Fanteria Givati. Tra i miliziani uccisi, anche il comandante del battaglione Beit Lahiya della Brigata Nord di Hamas, Nisam Abu Ajina. Sotto il suo comando, ha spiegato il tenente colonnello Richard Hecht, il 7 ottobre sono stati compiuti i massacri nel kibbutz Erez e nel moshav Netiv HaAsara.
Sul piano operativo, l’obiettivo dell’esercito israeliano è isolare i terroristi nella parte settentrionale di Gaza. Le forze aeree e di terra stanno colpendo a ripetizione le sue basi e le postazioni di lancio dei missili, ha affermato Hecht. Per il capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Tzachi Hanegbi, bisogna prepararsi a un conflitto lungo e difficile: “Ogni combattimento ha sempre un prezzo doloroso da scontare”. Gli obiettivi della campagna via terra, ha aggiunto Hanegbi, includono “creare le condizioni per riportare nelle loro case i nostri figli rapiti”. Il riferimento è ai 240 ostaggi – numero in continuo aggiornamento – imprigionati da Hamas e Jihad islamica tra i cunicoli di Gaza. Uno degli ostaggi, la soldatessa Ori Megidish, è stato liberato dalle forze di sicurezza israeliane in collaborazione con lo Shin Bet. Il 7 ottobre, Megidish era in servizio presso la base di Nahal Oz quando è stata rapita. Si ritiene che fosse tenuta da sola, anche se altri membri della sua unità sono stati catturati da Hamas durante l’assalto. Di loro non si hanno informazioni.
Intanto su Israele continua la pioggia di razzi palestinesi. Oltre 8.500 quelli sparati in tre settimane contro case, scuole ed altri edifici civili. Un lancio proseguito oggi, con allarmi risuonati nel centro e nel sud d’Israele. Ad Ashdod quattro persone sono rimaste ferite. La maggior parte viene però efficacemente intercettata dal sistema Iron Dome. Anche suo “fratello maggiore”, il sistema Arrow, ancor più sofisticato, è entrato per la prima volta in funzione: in mattinata ha abbattuto un missile lanciato dalla “zona del Mar Rosso”. A compiere l’attacco sarebbero stati gli Huthi, il gruppo armato yemenita sostenuto dall’Iran. Il bersaglio sembra fosse la città di Eilat, sul Mar Rosso. In queste settimane Eilat ha quasi raddoppiato la propria popolazione, accogliendo decine di migliaia di sfollati dalle aree coinvolte nel conflitto con Hamas.
Anche il nord d’Israele è coinvolto nella guerra. I terroristi di Hezbollah lo attaccano da giorni, anche con tentativi di infiltrazione via terra. Tsahal ha finora sventato le minacce e ha risposto bombardando alcune postazioni militari del gruppo terrorista filo-iraniano nel sud del Libano.