GUERRA – 27ESIMO GIORNO Scontri a Gaza City Israeliano ucciso in Cisgiordania
Oltre tre ore di battaglia, nel cuore della Striscia di Gaza, dopo un’imboscata compiuta dai terroristi di Hamas contro i soldati del 13esimo battaglione Golani. È uno degli episodi raccontati dai media israeliani in questo ventisettesimo giorno di guerra. Secondo le ricostruzioni di ynet, a mezzanotte decine di terroristi hanno attaccato le forze israeliane, emergendo dai tunnel e usando missili anticarro, mortai e droni. Il loro tentativo di prendere il controllo dei veicoli blindati è stato respinto. Venti terroristi sono stati eliminati e gli altri sono stati messi in fuga. Nessun soldato è rimasto ucciso in questa battaglia, ma il bilancio dei caduti israeliani in queste ore è ancora salito. Sono 18 dall’inizio dell’operazione via terra avviata sei giorni fa a Gaza, che si aggiungono alle oltre 1.400 persone assassinate nell’aggressione del 7 ottobre.
La missione nella Striscia è difficile, ma sta dando i suoi frutti, ha affermato in queste ore il capo di Stato maggiore Herzi Halevi. “Abbiamo superato un’altra fase significativa della guerra. Le nostre forze sono nel nord di Gaza”, ha dichiarato il generale. In particolare si sta procedendo a circondare Gaza City. Un’area urbana, densa e complessa in cui i soldati di Tsahal sono impegnati in combattimenti ravvicinati. “Sono scontri che richiedono professionalità e coraggio. Le forze di terra sono accompagnate da un’accurata intelligence e dalle coperture aree e dal mare. Questa collaborazione rende il combattimento molto più efficace”. I soldati si stanno muovendo anche all’interno di Gaza City, colpendo strutture centrali di Hamas, distruggendo obiettivi in superficie e sotterranei. Contro i tunnel – dove si ritiene siano tenuti nascosti i 242 ostaggi rapiti da Hamas – gli ingegneri dell’esercito hanno iniziato un’operazione su larga scala nelle aree settentrionali della Striscia. Circa cento quelli distrutti fino ad ora, riporta il sito di news Walla.
Halevi ha anche spiegato che forniture di carburante saranno consentito per l’uso negli ospedali di Gaza se e quando sarà esaurito. “Controlliamo ogni giorno la situazione nella Striscia. Per più di una settimana ci hanno detto che il carburante negli ospedali sarebbe finito, ma non è successo”, ha evidenziato il capo di stato maggiore. “Quando accadrà, sarà trasferito, agli ospedali, e faremo tutto il possibile per garantire che non raggiunga le infrastrutture di Hamas”. Il gruppo terroristico non ha esaurito i missili, che continua a sparare contro Israele: oltre 9mila dal 7 ottobre scorso. Alcuni lanciati anche dal sud del Libano, con il consenso di Hezbollah, in queste ore. Un fronte aperto, in cui si è insinuata anche la minaccia iraniana. Milizie del regime di Teheran – finanziatore di tutti i gruppi terroristici coinvolti nel conflitto – sono arrivate nel Libano meridionale, ha dichiarato il tenente colonnello Avichay Adraee. “Tsahal è pienamente preparato a rispondere a chiunque cerchi di minare la sua sovranità nel nord”, ha avvertito il portavoce militare israeliano.
Lo sguardo delle forze di sicurezza è anche rivolto alla Cisgiordania. Oggi sull’autostrada 557, vicino alla città palestinese di Bayt Lid, è stato attaccato e ucciso Elhanan Klein, 29enne israeliano dell’insediamento di Einav. È in corso una caccia all’uomo per individuare i terroristi palestinesi responsabili dell’assalto.