ANTISEMITISMO 69enne ebreo ucciso a Los Angeles
Paul Kessler, ebreo americano di 69 anni, è rimasto ucciso dopo uno scontro con un manifestante filopalestinese. L’alterco è avvenuto domenica a un incrocio a Thousand Oaks, un sobborgo a nord-ovest di Los Angeles dove si tenevano manifestazioni a favore di Israele e dei i palestinesi. Secondo alcuni testimoni Kessler, immortalato poco prima con una bandiera d’Israele, è stato aggredito da un giovane filopalestinese con un megafono. Dopo essere stato colpito è caduto all’indietro e ha battuto la testa a terra. Ricoverato d’urgenza, è morto dopo un giorno in ospedale. Per l’autopsia, la causa del decesso è un trauma cranico causato da un corpo contundente, ha reso noto il dipartimento dello sceriffo di Los Angeles. Per il rabbino Michael Barclay del Tempio Ner Simcha di Westlake Village, vicino a Thousand Oaks, è necessario aspettare la fine delle indagini. Dopo aver parlato con il capo della polizia, Barclay ha lanciato un appello per recuperare possibili video dell’incidente. “Per favore non fate supposizioni o accuse fino a quando la polizia avrà concluso il suo lavoro e avremo un video (dell’accaduto)”, ha scritto il rabbino su X, l’ex Twitter.
La Federazione Ebraica dell’area di Los Angeles si è detta sconvolta per l’accaduto. “In attesa di maggiori informazioni, ricordiamo che questo è il quarto grave crimine antisemita commesso a Los Angeles solo quest’anno. La violenza contro il nostro popolo non ha posto nella società civile. Chiediamo sicurezza. Non tollereremo la violenza contro la nostra comunità”. La Federazione ha promesso di agire in tutte le sedi per prevenire ulteriori attacchi.
Anche la politica israeliana ha reagito alla notizia della morte di Kessler. Per Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra israeliano, “l”assassinio dell’ebreo americano Paul Kessler dovrebbe essere un forte segnale di avvertimento per il mondo intero”. Gantz ha sottolineato come Israele sia in prima linea nella lotta globale contro l’antisemitismo. Lo stesso odio alla base degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. “Invito i leader mondiali e la comunità internazionale a condannare in modo inequivocabile e proattivo il terrorismo e l’antisemitismo”, ha dichiarato Gantz. Netta anche la presa di posizione del leader dell’opposizione Yair Lapid. “Paul Kessler è stato ucciso a Los Angeles perché ebreo. Non a causa di Gaza, ma a causa dell’antisemitismo. Questo è ciò che accade quando i manifestanti esaltano Hamas e chiedono di ‘globalizzare l’intifada’. Non amano i palestinesi, odiano gli ebrei”, ha commentato Lapid.
Il caso di Los Angeles rientra in un allarme che tocca tutti gli Stati Uniti. Secondo l’Anti-Defamation League (Adl), in un mese negli Usa si è registrato un aumento di episodi antisemiti del 388%. “L’antisemitismo si sta intensificando e aumentando”, ha dichiarato in un’intervista il direttore dell’ong attiva contro i crimini d’odio, Jonathan Greenblatt. “L’abbiamo visto normalizzato, sia dall’estrema destra che dall’estrema sinistra”. A dare l’allarme anche il direttore dell’FBI Christopher Wray. “Si tratta di una minaccia che sta raggiungendo, in qualche modo, livelli storici”, ha affermato Wray nel corso di un’audizione al Senato. “La comunità ebraica è presa di mira da terroristi di ogni tipo”, ha evidenziato Wray. “Non dovremmo smettere di condurre la nostra vita quotidiana – andando a scuola, nei luoghi di culto e così via – ma dobbiamo essere vigili”.
Una dimostrazione della pervasività dell’odio antisemita è l’episodio accaduto a Indianapolis. Qui una donna si è schiantata volutamente con la sua auto contro la Israelite School of Universal and Practical Knowledge. Pensava di avere attaccato una scuola ebraica e ha affermato di averlo fatto per “il suo popolo in Palestina”. In realtà si è lanciata contro una la sede di una setta afroamericana nota per le sue posizioni antisemite. Un’associazione osservata speciale dell’Adl, che ne ha denunciato la retorica d’odio e l’uso distorto dii simboli ebraici. Tra le tesi propugnate dalla setta, l’idea che i neri siano gli unici “veri ebrei”.
Nell’episodio c’è molto di ironico, ma anche di allarmante, ha sottolineato la comunità ebraica locale. “Sebbene non sia stata presa di mira una struttura ebraica, solo a causa di un ironico errore di identificazione, questo è un ulteriore promemoria per mantenere i protocolli di sicurezza, rimanere vigili sulle attività sospette e segnalarle prontamente alle autorità competenti”, si legge in un comunicato.