GUERRA – 33ESIMO GIORNO Il G7 chiede pausa umanitaria Inaugurate scuole per gli israeliani sfollati
Nel trentatreesimo giorno del conflitto i ministri degli Esteri dei paesi del G7 hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui condannano i terroristi di Hamas, sostengono l’esigenza di Israele a difendersi e chiedono un cessate il fuoco umanitario nei combattimenti. Una pausa per il momento non è all’orizzonte, ha chiarito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “La guerra sta avanzando con una forza che Hamas non aveva mai visto”, ha affermato il premier. “Gaza City è circondata. Stiamo operando al suo interno, stiamo intensificando la pressione sui terroristi ogni ora, ogni giorno di più“. Intanto Tsahal ha reso noto il nome di un altro soldato caduto, il 31esimo dall’inizio delle manovre via terra a Gaza. Si tratta del sergente Yaacov Ozeri della 401ª brigata corazzata, ucciso nella battaglia in corso nel nord della Striscia. Qui ieri tre soldati della brigata Golani e dei paracadutisti sono stati feriti in modo grave. Sul versante nemico, ha sottolineato il premier Netanyahu, sono migliaia i terroristi eliminati. Tra loro, diversi uomini di vertice di Hamas. Ultimo nell’elenco, Mahsan Abu-Zina, responsabile per il gruppo del terrore della produzione di armi, in particolare dei razzi. In un mese ne sono stati sparati oltre 9.500 su decine di città e località israeliane. Le più colpite e quelle teatro dei massacri del 7 ottobre sono state evacuate. Centinaia di migliaia di persone impegnate nel ricostruirsi una quotidianità lontano dalle proprie case. Una delle esigenze è garantire ai loro figli scuole temporanee dove poter studiare. In queste ore il ministero dell’Istruzione ha inaugurato la prima nell’area del Mar Morto. Il nuovo complesso scolastico, destinato a 400 studenti, comprende 15 nuove aule e copre tutte le età, dalle elementari al liceo, spiega il ministero in una nota. La scuola si trova vicino al complesso di alberghi in cui sono stati evacuati i residenti del Consiglio regionale di Eshkol. È prevista l’apertura a breve di almeno altre due scuole, nel Negev orientale e a Eilat, nel sud del paese.