GUERRA – La protesta dei sanitari: la Croce Rossa visiti gli ostaggi
“La loro vita è nelle vostre mani. Agite ora!”. È l’appello di migliaia di medici e operatori sanitari israeliani che questa sera a Tel Aviv chiederanno alla Croce rossa internazionale di visitare i 240 ostaggi rapiti da Hamas. Da 34 giorni le famiglie dei rapiti chiedono invano all’organizzazione di mandare dei soccorritori a Gaza per verificare le condizioni dei rapiti e curarli. Una richiesta condivisa dal mondo della medicina israeliana. “Come medici, vincolati da un giuramento, non ci fermeremo né riposeremo finché la Croce Rossa non adempirà al suo dovere professionale e morale di visitare i rapiti a Gaza”, ha dichiarato al quotidiano Maariv Idit Tesler, medico dell’ospedale Sheba e tra gli organizzatori dell’iniziativa. Tra i rapiti ci sono neonati, bambini, donne, anziani, persone con patologie, ha ricordato Tesler. Per lei “l’affermazione che la Croce Rossa stia facendo ‘tutto il possibile’ è un’eresia e solleva seri dubbi sul fatto che sia un’organizzazione neutrale e apolitica, come afferma di essere”.
Al presidio di Tel Aviv parteciperà Yael Tamir, medico dell’ospedale Ichilov. Dodici membri della sua famiglia sono stati assassinati o presi in ostaggio nel kibbutz Be’eri. “Come medico, mi impegno a salvare vite umane, a fornire cura e compassione a ogni singolo paziente che tratto, qualunque cosa accada”, ha raccontato Tamir. “Chiedo che i membri della mia famiglia tenuti in ostaggio e tutti i rapiti ricevano cure mediche immediate”.