GUERRA – 35ESIMO GIORNO Missili su Tel Aviv mentre Tsahal avanza a Gaza
Dall’inizio del conflitto i terroristi di Hamas hanno lanciato migliaia di missili in prevalenza sulle zone più vicine alla Striscia di Gaza come Sderot, Ashkelon e Ashdod. Ma in questi 35 giorni di guerra hanno puntato ripetutamente anche contro il centro d’Israele, a inclusione di Tel Aviv. Qui tre giorni di fragile calma sono stati interrotti oggi da una nuova raffica di missili. Il sistema Iron Dome è entrato in funzione e li ha distrutti, ma alcune schegge hanno colpito due persone. Ferite non gravi e subito curate, rende noto il Magen David Adom, mentre l’esercito a Gaza combatte per distruggere le postazioni di lancio dei missili ed estirpare la minaccia terroristica di Hamas.
In queste ore Tsahal sta continuando la sua avanzata nel nord della Striscia. Le forze speciali stanno combattendo con i terroristi nella parte occidentale di Gaza City, soprattutto nei pressi dell’ospedale Shifa. Sotto all’edificio l’esercito ritiene vi sia una delle principali infrastrutture di Hamas, con una fitta rete di cunicoli usati come rifugio e deposito d’armi. Forse anche come carcere per parte dei 240 ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso. Nonostante le richieste di evacuazione israeliane, il direttore dello Shifa ha dichiarato che il personale medico “non lascerà l’ospedale: non abbandoneremo i pazienti al suo interno”. Nel frattempo, carri armati e unità di fanteria a bordo di veicoli blindati Namer stanno avanzando verso lo Shifa e altri ospedali, ritenuti obiettivi sensibili. Nei combattimenti ad oggi sono caduti 40 soldati.
Mentre Israele ha accettato pause umanitarie di quattro ore, la prospettiva di un cessate il fuoco è stata esclusa. Perché accada dovranno essere rilasciati tutti gli ostaggi, ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu in un’intervista a Fox News. Netanyahu ha poi parlato del futuro della Striscia. “Non cerchiamo di conquistare Gaza, non cerchiamo di occuparla né di governarla”. L’obiettivo è l’eliminazione della minaccia terroristica. Dopo dovrà stabilirsi un governo civile, con la possibilità di intervenire in caso Hamas o altri gruppi rialzino la testa. Al momento quel giorno appare ancora lontano. Netanyahu ha chiarito che ci vorrà del tempo perché l’operazione a Gaza sia conclusa.